Ennesima denuncia di Assoutenti che in una nota parla di "stangata sul rientro degli italiani dalle ferie", riportando i quasi 2,8 euro di una stazione di servizio sulla A21 Torino-Piacenza, con il self service a 2,074 euro al litro (il gasolio sempre servito era a 2,379 euro).

Ma se questi possono esser considerati prezzi limite, in autostrada la verde viene venduta fino a circa 2,5 euro al litro.

"Siamo in presenza di una stangata che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani che rientrano dalle ferie estive – dichiara il presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. Un pieno di verde costa oggi in media 7 euro in più rispetto ad appena tre mesi fa, un pieno di gasolio addirittura 10 euro in più, e ci chiediamo cosa aspetti ancora il Governo ad intervenire per affrontare l'emergenza carburanti".

Quello che "potrebbe" fare il governo lo ha ipotizzato invece il sottosegretario leghista al ministero delle Imprese e Made in Italy, Stefano Bitonci, in un’intervista rilasciata al giornale l’Arena:

"Tagliare l’Iva e le accise non sempre funziona, perché il prezzo finale dei carburanti è legato alle quotazioni del petrolio e un eventuale piccolo taglio delle accise potrebbe essere vanificato da questi aumenti".

E quindi?

Per calmierare i prezzi si chiuderanno i distributori. A settembre, ha reso noto il sottosegretario, verrà presentato un disegno di legge per incentivare la chiusura o la riconversione dei distributori. L’obiettivo è di ridurre il numero dei distributori in Italia del 50%, portandolo in linea con la media dell’Unione Europea. Bitonci sostiene che questa mossa potrebbe portare a significative economie sui costi.

Per chi resterà aperto, può darsi che i guadagni aumenteranno. Invece, che il costo dei carburanti potrà diminuire è tutto da stabilire. Sicuramente, aumenteranno dei disoccupati e di loro che cosa ne sarà? Bitonci non lo ha detto.