Hamilton, quando ha lasciato il box per portarsi sulla griglia di partenza del GP di Russia di Formula 1 sulla pista di Sochi, ha chiesto al suo ingegnere Peter Bonnington se nella pit lane poteva provare la partenza in una posizione più arretrata, rispetto all'area designata che è immediatamente prima dell'ingresso in pista.

Bonnington ha confermato che poteva, ma non è così. Per questo, una volta iniziata la gara i giudici lo hanno penalizzato di 10 secondi: oltre a questa infrazione ne sono state aggiunte altre che ne sono state diretta conseguenza, come quella di non aver usato una velocità costante nella pit lane.

Un'altra penalità era stata inflitta ad Hamilton a Monza, quando era entrato nella corsia dei box quando era stata chiusa dal direttore di gara per rimuovere una macchina incidentata. Anche in quel caso Hamilton aveva dovuto rinunciare al primo gradino del podio... come è accaduto oggi, in Russia.

Non solo, sulla patente di pilota di Formula 1 Hamilton adesso ha collezionato 10 punti di penalità. Ne bastano altre 2 per raggiungerebbe le 12 penalità che, se collezionate nello stesso anno solare, per un pilota significano dover stare fermo per una gara. 


Tutto questo è nato dalla preoccupazione di Hamilton per la partenza a causa delle caratteristiche della pista di Sochi. Il pilota inglese temeva di fare da traino agli avversari, Verstappen e Bottas, che oltretutto montavano pneumatici più adatti ad affrontare la gara.

Ed effettivamente, al via, Bottas ha avuto la possibilità di superarlo, così come lo stesso finlandese ha rischiato di essere superato da Verstappen, che è addirittura uscito di pista per poi rientrare con uno slalom tra i cartelli di segnalazione... ma i tre piloti hanno mantenuto le rispettive posizioni. Quindi, la gara era destinata a risolversi sulla gestione delle gomme e sul momento migliore per effettuarne il cambio. 

Gara che, va ricordato, ha visto subito l'ingresso della safety car per rimuovere le vetture di Sainz e Stroll che in due incidenti separati sono finiti contro le barriere.

Ripartita dal 6° giro, la corsa è stata poi caratterizzata dalla notizia della penalità di Hamilton, scontata al 16° giro. Nell'occasione ha montato le gomme dure in modo da arrivare al traguardo senza ulteriori soste. Quando è rientrato in pista, il pilota inglese  si è ritrovato in undicesima posizione con 35 secondi da Bottas, passato in testa alla gara.

Per il pilota finlandese è stata una specie di marcia trionfale che lo ha portato a vincere il gran premio senza che Verstappen, secondo, sia mai riuscito ad impensierirlo. Hamilton, senza grosse difficoltà è riuscito a tagliare il traguardo terzo, ma di umore nero, anzi, nerissimo.

Dietro i primi tre, si sono piazzati Sergio Perez (Racing Point) e Daniel Ricciardo (Renault) che hanno disputato anche loro una gara a sé, con l'australiano che ha dovuto scontare anche una penalità di cinque secondi.

Charles Leclerc, con la Ferrari, ha sfruttato al meglio il primo treno di gomme, che gli ha permesso di recuperare molte posizioni dall'11ª in griglia di partenza finendo sesto, davanti alla seconda Renault di Esteban Ocon, alle AlphaTauri di Daniil Kvyat e Pierre Gasly e alla Red Bull di Alexander Albon.

Hamilton, che oggi ha dovuto rimandare la possibilità di eguagliare il record di vittorie di Michael Schumacher, è sempre in testa al mondiale piloti con 205 punti, davanti a Bottas che di punti ne ha 161, e Verstappen con 128.

Il prossimo appuntamento per la Formula 1 è previsto in Germania con il GP di Eifel sullo storico circuito del Nürburgring.