Il ridanciano, in tutti i sensi, vicepremier del cambiamento Luigi Di Maio, intervistato nella trasmissione domenicale di Lucia Annunziata, aveva detto di essere preoccupato per l'intervista a Mimmo Lucano che Fabio Fazio avrebbe fatto qualche ora più tardi. Motivo della sua preoccupazione? Il messaggio lanciato agli altri sindaci, cioè quello di violare le leggi. In questo modo, avremmo moltissimi sindaci arrestati.

Una preoccupazione legittima da parte del sempre sorridente rappresentante dell'onestà e della legalità, pronto ad arrestare chiunque non rispetti la legge, persino quelli che dovrebbero essere da lui beneficiati tramite il reddito di cittadinanza, a cui minaccia fino a 6 anni di galera nel caso non ne abbiano diritto.

Ci mancherebbe che un allegro sceriffo del cambiamento non facesse rispettare la legalità... anche se, quando la legalità ètroppo restrittiva per la propaganda politica del cambiamento, trova più conveniente modificare le regole, come dimostrato nel decreto sicurezza... che problema c'è? Siamo o non siamo ai tempi del cambiamento?

Il nemico della propaganda del cambiamento contro i migranti, alla fine, si è presentato davanti alle telecamere per raccontare la sua storia. Arrestato per aver tentato di esser umano in un momento storico in cui si cerca di convincere gli italiani della bontà del modello Ku Klux Klan, il terribile e temibile sovvertitore dell'ordine costituito è apparso in tutta la sua pericolosità, rappresentata non da rivalsa, minacce, ricatti, proteste o sommosse, ma dal fatto di ricordare, con semplicità e umiltà, che da parte degli esseri umani esiste anche la possibilità, se non la necessità, di aiutare gli altri, solo per essere ripagati dalla soddisfazione di fare del bene, senza ricevere alcun compenso.

Un concetto alquanto rivoluzionario e imbarazzante, che la propaganda del cambiamento non è ancora riuscita ad imbrigliare. Una legalità forse violata senza che però vi fosse alcun ritorno economico da parte del presunto colpevole, reo di aver favorito l'immigrazione clandestina per aver acconsentito, seguendo le procedure burocratiche, un matrimonio tra un italiano ed una migrante, ed aver violato la legge sugli appalti per aver permesso di raccogliere l'immondizia per le strade di Riace utilizzando anche dei "ciuchini"...

Ma la legalità del cambiamento è inflessibile... altra cosa sarebbe stata se a Mimmo Lucano fosse stato chiesto di restituire 49 milioni di euro sottratti illegalmente alla comunità. In quel caso, sarebbe stato pure nelle condizioni di essere fatto ministro... e magari anche ministro dell'Interno.

Invece, Lucano ha ricordato solo di aver cercato di aiutare chi aveva bisogno... i migranti che chiedevano di essere accolti ed il suo paese, Riace, che chiedeva di rinascere. Una colpa terribile per la politica odierna, tutta e non solo quella populista dell'estrema destra, che non può non trovare imbarazzante chi riesce ad offrire soluzioni vere, concrete, a dei problemi reali, riuscendo pure a catturare due piccioni con una fava senza fare polemiche, senza creare nemici da additare al popolo, senza pretendere di essere considerato un salvatore della patria...

Non sarà certo Mimmo Lucano a minare il Governo del cambiamento... figuriamoci! Quello che però Mimmo Lucano ha mostrato agli italiani ancora in grado di credere che la razionalità non possa essere scollegata dall'umanità che c'è ancora una speranza di normalità in questo Paese, perché non abitato solo da accaniti cacciatori dei nemici che, a turno, vengono indicati loro da Salvini e Di Maio.