Repubblica - Kvara-Napoli, summit positivo e rinnovo vicino: ingaggio triplicato, cifre e dettagli

Il Napoli si muove in maniera concreta in direzione del suo asso Khvicha Kvaratskhelia. Dopo le parole di ieri di Antonio Conte, il club azzurro ha intenzione di procedere con il rinnovo del georgiano e scacciare così le insistenti sirene di mercato sul suo conto.
Secondo quanto riferito dall'edizione online di Repubblica, il viaggio del presidente De Laurentiis e del direttore sportivo Manna a Dusseldorf, accompagnati anche da Chiavelli, sarebbe da considerarsi positivo. Al calciatore e al suo procuratore Mamuka Jugeli è stata ribadita la centralità nel progetto con Conte e lo stesso Kvaratskhelia si sarebbe dimostrato ben disposto. Il georgiano, che ha trascinato la sua nazionale agli ottavi degli Europei, è incedibile per Conte ma ha sul tavolo una ricca offerta del Psg: gli azzurri hanno offerto un prolungamento fino al 2029 a 4,5 milioni a stagione più bonus. Ora il sì sembra a un passo, ma se ne riparlerà alla fine degli Europei.

Kvaratskhelia, messaggio a Conte: “Non ho ancora deciso sul mio futuro”

La sua Georgia ha conquistato una storica qualificazione agli ottavi di finale degli Europei anche grazie alla sua rete al Portogallo. Poi nel post partita Khvicha Kvaratskhelia ha anche parlato del suo futuro al Napoli in un’intervista alla ‘Rai’: “Conte ha detto che resto? Non lo so ancora, lo rispetto perché è uno dei migliori allenatori al mondo ma voglio prendermi ancora un po’ di tempo per decidere. Io rispetto Napoli, amo Napoli. Ma ancora non so dare una risposta certa sul mio futuro”. Nel corso della conferenza stampa di presentazione il nuovo allenatore del Napoli era stato netto: “Rimane, non ci sono dubbi. Vi ho dato una notizia? No, l’ha data il presidente. Esalteremo le sue caratteristiche, dobbiamo assecondarle”. Oggi il Napoli con Aurelio De Laurentiis e il ds Giovanni Manna volerà in Germania per presentare la proposta di rinnovo di Kvara (in scadenza il 30 giugno 2027), già annunciata dal presidente in occasione della presentazione di Conte.


Maldini: “La vicinanza ai giocatori non si spiega al proprietario su un foglio excel”

Nel giugno del 2023 ha lasciato il Milan a causa delle divergenze con la proprietà americana capitanata da Gerry Cardinale. Mai banale, l’ex capitano, in una lunga intervista concessa al podcast AKOS di Luca Gemignani, si è soffermato sul proprio modus operandi da dirigente frutto anche di quanto vissuto nei primi anni della sua carriera. “Ho sempre affrontato le difficoltà da solo – ha detto il 56enne -. Quindi da dirigente ho cercato di supportare i ragazzi più giovani che si trovano a dover sopportare una forte pressione. Purtroppo le tante proprietà straniere che arrivano non conoscono bene l’argomento e non vogliono neanche affrontare quel tipo di problema. Sappiamo benissimo qual è l’importanza di un supporto, anche a livello morale ai giocatori, sia prima che dopo le partite che durante gli allenamenti. Dico sempre che sono cose non tangibili, ma che fanno le fortune dei club. E le cose non tangibili, difficilmente si possono spiegare in un foglio excel al proprietario, sono fuori dalla portata o dalla possibilità di controllo di un proprietario”.  
Maldini si è focalizzato anche sulla storia del club rossonero citando pure l’ex presidente Silvio Berlusconi: “Il Milan è stata tra le prime squadre al mondo ad aver creduto nel centro sportivo. Certo, non era il centro sportivo di oggi, ma c’erano già due campi, gli spogliatoi… C’era un’idea di luogo dedicato e isolato. Con l’arrivo di Berlusconi, che ha preso una squadra che lottava per le prime 3-4 posizioni con una delle difese più forti di sempre, lui ha portato un’organizzazione aziendale che ha portato tutto e tutti al massimo livello. Non solamente a livello a calcistico, ma anche per comunicazione, organizzazione e rispetto dei ruoli”.

Sul confronto Ronaldo-Van Basten: “Lo si può considerare tra i più forti di sempre. Marco al di là dei numeri, del fatto che potesse calciare di destro e sinistro, del fatto che era alto 1,88, che fosse veloce, che fosse cattivo, poi aveva anche questa capacità di essere bello nei suoi gesti tecnici. Marco già con quello che ha fatto, ha smesso a 28 anni praticamente, è da considerare tra i primi cinque attaccanti di sempre. Quello che aveva Ronaldo, che sinceramente non aveva quasi nessuno, o perlomeno quando un giocatore aveva quel tipo di velocità di impatto fisico non aveva la tecnica di Ronaldo. Riusciva a fare determinate cose con una velocità che nessun altro aveva e quindi abbinava controllo fisico, velocità e forza a una tecnica che era sinceramente in quei 3-4 anni lì era straordinaria”-


Fiorentina, Palladino scommette su Kean: affare fatto da 18 milioni con la Juventus

Moise Kean riparte dalla Fiorentina. L’attaccante classe 2000 è pronto a lasciare nuovamente la Juventus, ma questa volta senza biglietto di ritorno. Dopo qualche giorno di trattativa la società di Commisso ha limato i dettagli con la dirigenza juventina trovando l’accordo per il trasferimento a titolo definitivo per 13 milioni di euro più 5 di bonus facilmente raggiungibili. Il centravanti firmerà un contratto fino al 2028 con la Fiorentina, voluto fortemente dal nuovo allenatore Raffaele Palladino che già lo scorso inverno provò a portarlo al Monza in prestito.

La Fiorentina, dunque, continua a fare affari con la Juventus e nella trattativa per portare Moise Kean al Franchi siamo esattamente nella situazione in cui tutti, dopo le strette di mano, pensano di aver fatto l’affare. La società viola, convinta di aver portato in Toscana un attaccante di valore e in cerca di riscatto, giovane e a una cifra abbordabile; la Juve, serena per aver ceduto una pedina considerata in esubero ricavandoci un’entrata da investire in altri reparti; e il giocatore che avrà l’occasione di essere al centro di un progetto tecnico da prima punta. Chi avrà ragione sarà il campo, come sempre, a dirlo.

Palladino però crede molto nelle capacità di Kean ed è convinto che l’attaccante, uscito da tempo anche dal giro della nazionale nonostante l’emergenza azzurra, abbia bisogno solo di continuità e fiducia per tornare ad alti livelli, quelli ipotizzati in un inizio di carriera folgorante. Per questo la richiesta e il posto al centro dell’attacco della Fiorentina, reparto nelle ultime stagioni criticato dall’addio di Vlahovic in poi.

Certo Kean dovrà metterci del suo per riprendersi il palcoscenico, inteso come quello con il pallone tra i piedi e non con un microfono in mano. L’attaccante non segna da più di un anno in Serie A, era l’ 1 aprile 2023, ventitré partite di campionato senza gol o assist tra un infortunio e l’altro.

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Buongiorno: “Con la Svizzera saremo pronti”

L’Italia è agli ottavi di finale di Euro 2024, ma solo dopo che tutte le partite della fase a gironi il gruppo di Spalletti si è reso conto dell’importanza della rete di Zaccagni al 98′ contro la Croazia; senza il pari, infatti, gli Azzurri sarebbero stati eliminati come una delle due peggiori terze. Il tabellone invece mette di fronte la Nazionale alla Svizzera: “Dopo l’ultima gara è aumentata la consapevolezza – ha commentato Alessandro Buongiorno, che potrebbe esordire al centro della difesa -. L’Italia non molla, ma sappiamo che andremo incontro a una gara difficile. In ogni allenamento do il massimo per mettere in difficoltà il mister, mi sento pronto”.

Nell’ultimo campionato con il Torino, Buongiorno si è fatto valere con prestazioni di alto livello che lo hanno reso uno degli uomini mercato dell’estate anche grazie alla convocazione per l’Europeo: “Il mio punto di forza è la fase difensiva, ma con il ct Spalletti lavoro tanto anche sulla fase di possesso palla. Posso crescere molto, vogliamo tutti fare il massimo per arrivare al livello dei grandi difensori del passato”.

Contro la Svizzera Spalletti non ha ancora scelto se confermare la difesa a tre o meno: “Giocassimo a tre dietro sarebbe una buona notizia per me e chi fa il mio ruolo perché ci sarebbe uno spazio in più, ma quello che conta è preparare bene la partita per mettere in difficoltà gli avversari. Calafiori è fortissimo, mi aveva già impressionato col Bologna e sta facendo bene all’Europeo. Ora è squalificato ma io sono pronto, le gare già giocate in azzurro mi danno consapevolezza”.

Nella Svizzera di Yakin giocano molti calciatori che militano in Serie A, tra cui Rodriguez compagno di squadra di Buongiorno al Torino: “E’ una nazionale tosta, giocano bene e in profondità. Vogliamo arginare alcune situazioni tattiche e ci faremo trovare pronti perché sarà una partita molto impegnativa da non sottovalutare”. Il tabellone ha messo quattro candidate alla vittoria finale dalla parte opposta dell’Italia: “La nostra parte è quella più facile sulla carta, ma ogni partita sarà una battaglia e in questo Europeo ci sono già state tante gare a dimostrarlo. Speriamo di andare avanti”.

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Coppa America: il Venezuela vola ai quarti, Messico nei guai

Il primo gol storico della Giamaica in Coppa America ha un sapore amarissimo: i Reggae Boyz perdono 3-1 contro l’Ecuador a Las Vegas e salutano già la competizione come ultimi del gruppo B. Paez incanta, segna su rigore e diventa il secondo marcatore più giovane del torneo dietro al colombiano Johnnier Montaño. A strappare il pass per i quarti di finale è, invece, il Venezuela: basta la rete su rigore di Rondon per schiantare il Messico (1-0) e blindare il primo posto con 6 punti. Decisivo il portiere Romo che all’88’ para il rigore a Pineda e sancisce la qualificazione alla nazionale di Batista.