Balzo in avanti nel numero dei contagi da Covid-19 che il 7 marzo è arrivato a 5.883 casi, 1.200 in più rispetto a ieri. Questi gli altri numeri resi noti da Borrelli: 589 le persone guarite, 1843 quelle in isolamento domiciliare, 2651 quelle ricoverate ed, infine, 567 quelle in terapia intensiva. Il numero dei deceduti è arrivato a 233.


Il numero di contagiati nelle singole Regioni è il seguente:

  • Lombardia, 3420
  • Emilia-Romagna, 1010
  • Veneto, 543
  • Marche, 207
  • Piemonte, 207
  • Toscana, 113
  • Lazio, 76
  • Campania, 61
  • Liguria, 51
  • Friuli Venezia Giulia, 42
  • Sicilia, 35
  • Puglia, 26
  • Umbria, 24
  • Molise, 14
  • Provincia autonoma di Trento, 14
  • Abruzzo, 11
  • Provincia autonoma di Bolzano, 9
  • Valle d'Aosta, 8
  • Sardegna, 5
  • Calabria, 4
  • Basilicata, 3


In attesa di conoscere le decisioni del Governo sulle zone rosse attuali e su possibili nuove aree da delimitare in funzione di nuovi focolai epidemici che dovrebbero essere comunicate con un dpcm nelle prossime ore, questo il nuovo comunicato dell'ISS con ulteriori informazioni sulla Covid-19 e le avvertenze per prevenirne il contagio: 

"Le analisi che stiamo conducendo mostrano che i pazienti deceduti sono soprattutto anziani, in media 81 anni, l'80 per cento ha più di due patologie, il 60  per cento ne ha più di tre, soltanto il 2 per cento non ha nessuna patologia”. Lo ha detto il Presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, a commento dei nuovi dati epidemiologici presentati nella conferenza stampa alla Protezione civile il 7 marzo. Ad oggi infatti il 16% dei deceduti nel nostro Paese ha tra i 60-69 anni, il 30% tra 70-79, il 42% tra 80-89 e il 6% più di 90 anni d'età.

"La sintomatologia più frequente all'esordio della malattia Covid-19 è l'associazione di febbre e dispnea, cioè difficoltà a respirare, - ha aggiunto Brusaferro - ed è importantissimo che in relazione a questa particolare fragilità della popolazione italiana, le persone anziane assumano comportamenti di protezione.

Chi presenta febbre e difficoltà respiratorie chiami subito al telefono il proprio medico di famiglia o il 112/118 in caso di grave difficoltà respiratoria, senza recarsi al pronto soccorso o nelle sale d'attesa degli studi medici dove possono avere contatti stretti con altre persone.

A tutte le persone anziane invece è raccomandato di:

evitare i luoghi affollati,
restare in casa il più possibile,
limitare gli spostamenti allo stretto necessario ed evitando i contatti stretti".