A marzo 2025 l'interscambio commerciale dell'Italia con i paesi extra Ue27 su base mensile mostra segnali contrastanti: da un lato, le esportazioni segnano un aumento congiunturale del +2,9%, dall'altro le importazioni si riducono dell'1,1%. L'andamento positivo dell'export è trainato in particolare dalle vendite di beni strumentali, che crescono del +9,9%. In crescita anche i beni di consumo non durevoli (+1,7%) e i beni intermedi (+0,4%). In netto calo invece le esportazioni di beni di consumo durevoli (-11,5%) e, soprattutto, di energia (-6,4%).
La flessione dell'import è interamente dovuta alla drastica riduzione degli acquisti di energia (-19,8%), segnale evidente del rallentamento della domanda o di un calo dei prezzi delle materie prime energetiche.
Nel confronto trimestrale (gennaio-marzo 2025 rispetto a ottobre-dicembre 2024), le esportazioni crescono del +4,8%, sostenute soprattutto dai beni strumentali (+7,9%), beni di consumo non durevoli (+7,2%) e beni intermedi (+4,5%). Le importazioni aumentano complessivamente del +5,3%, nonostante un lieve calo nei beni strumentali (-0,3%).
Guardando ai dati tendenziali, l'export segna una solida ripresa rispetto a marzo 2024: +7,5% (contro il -1,6% di febbraio). La crescita è fortemente sostenuta dai beni di consumo non durevoli (+20,7%) e dai beni strumentali (+10,4%). In controtendenza, crollano le esportazioni di energia (-34,4%) e beni di consumo durevoli (-19,9%). L'import segna invece un robusto aumento annuo del +8,7%, principalmente spinto dagli acquisti di beni di consumo durevoli (+33,6%) e non durevoli (+32,4%).
L'avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 si attesta a +5.958 milioni di euro, in leggero miglioramento rispetto a marzo 2024 (+5.770 milioni). Il deficit energetico si riduce leggermente a -3.867 milioni (da -3.985 milioni), mentre l'avanzo per i prodotti non energetici tocca i 9.825 milioni di euro, confermando una performance solida.
A livello geografico, l'export verso gli Stati Uniti esplode con un +41,2% su base annua, influenzato in modo determinante dalle vendite di mezzi di navigazione marittima. Ottimi risultati anche verso i paesi MERCOSUR (+28,9%) e quelli OPEC (+24,9%). In calo marcato le esportazioni verso la Turchia (-31,3%) e la Cina (-8,5%).
Per quanto riguarda l'import, si registrano forti incrementi da MERCOSUR (+71,2%), Cina (+44,9%) e ASEAN (+25,6%). In diminuzione gli acquisti da paesi OPEC (-25,4%), India (-17,8%), Stati Uniti (-9,5%) e Regno Unito (-9,2%).
Nonostante l'apparente solidità del dato di marzo 2025, la performance è in parte drogata da una singola commessa eccezionale verso gli Stati Uniti. Senza considerare le vendite di mezzi navali, si stima infatti una flessione congiunturale del -1,6% e una crescita annua più contenuta (+3%). L'import, invece, riflette un calo della domanda energetica a breve termine, ma una ripresa nei beni di consumo, segnale misto di dinamiche di approvvigionamento e consumo.
Nel complesso, il primo trimestre del 2025 mostra una crescita tendenziale positiva per l'export (+3,1%, +4,1% escludendo l'energia), ma l'avanzo commerciale con i paesi extra Ue si riduce a 11,2 miliardi di euro, rispetto ai 15,7 miliardi dello stesso periodo del 2024: un segnale da monitorare, soprattutto in relazione alla volatilità delle componenti energetiche e alla concentrazione geografica delle esportazioni.