Gerard Piqué, uno dei pilastri della squadra, ha deciso di non giocare più nella nazionale di calcio spagnola. Lo ha annunciato ieri dopo la partita di qualificazione ai mondiali con l'Albania, che ha visto la Spagna vittoriosa con il risultato di 2 a 0. Non accadrà domani, ma i diavoli rossi devono prepararsi a fare a meno di lui dopo i mondiali del 2018.

Il ventinovenne difensore del Barcellona, che gioca in nazionale dal 2009 e che ha dato un contributo fondamentale alla conquista del titolo mondiale e di quello europeo e come tale dovrebbe essere una leggenda del calcio spagnolo, nel suo paese non è molto amato .Nelle partite casalinghe della nazionale viene spesso fischiato, perché è favorevole all'indipendenza della Catalogna.

Durante la partita con la Croazia dell'ultimo campionato del mondo, fu accusato di aver mostrato il dito medio mentre veniva suonato l'inno nazionale spagnolo. In quell'occasione si difese, sostenendo di essersi limitato ad incrociare le dita.


E anche, in occasione della partita con l'Albania, avrebbe voluto, secondo alcuni, dimostrare il suo sentimento anti-spagnolo e indipendentista. La questione riguarda la maglia. Su quella di tutti gli altri componenti della squadra (nella foto), erano visibili sull'orlo delle maniche i colori della bandiera spagnola: rosso, giallo, rosso. Il solo a non averli, oltre al portiere che comunque ha una maglia diversa da tutti gli altri, era proprio Piqué.

Chi lo accusa dice sostiene che ha volutamente fatto in modo di nasconderla, lui ha replicato che è successo inavvertitamente e non si era trattato di un messaggio politico. Difficile stabilire da che parte stia la verità.

Piqué ha affermato che queste critiche gli fanno molto male e che la sua non è stata una decisione presa sul momento, ma il frutto di una lunga riflessione. Si è rammaricato che alcune persone non lo vogliano più nella squadra, una squadra per la quale ha sempre dato tutto.