Continuano le picconate di Renzi al governo a causa della prescrizione
Poiché nel Consiglio dei ministri di giovedì era elencato - tra gli argomenti in discussione - anche il ddl per delegare il Governo ad apportare le modifiche necessarie a migliorare il processo penale in modo da smaltire anche i procedimenti giudiziari pendenti, il proprietario di Italia Viva, Matteo Renzi, ha deciso di non farvi partecipare i suoi ministri.
In quel ddl, infatti, sarebbe stato incluso anche il lodo Conte sul blocco della prescrizione. Ma dato che a Renzi il blocco della prescrizione non piace e dato che quanto deciso sull'argomento dalle altre forze di maggioranza è per lui comunque inaccettabile, anche oggi, insieme ai suoi parlamentari, ha trascorso la giornata a dare battaglia al governo di cui fa parte.
Il premier Conte, come è giusto che sia, ha cercato di disinnescare la mina Renzi, dando poca importanza all'argomento. In base a ciò, però, i renziani hanno proporzionalmente calcato la mano, andando a sbandierare urbi et orbi la questione prescrizione, facendola sembrare un nodo cruciale per l'Italia e gli italiani.
A questo punto, Conte non ha potuto non intervenire. Tirato per i capelli ha risposto di conseguenza, dopo che giovedì mattina il senatore renziano Giuseppe Cucca, in commissione Giustizia, aveva anche votato a favore dell'emendamento al decreto intercettazioni proposto dal deputato di Forza Italia, Enrico Costa.
L'emendamento è stato bocciato, con 12 voti a favore e 12 contrari (al Senato il pareggio corrisponde ad un no), ma il segnale inviato alla maggioranza è stato chiaro.
E chiaro è stato il premier nel far presente a Renzi e a Italia Viva a cosa sarebbero andati incontro.
"Ritengo che Italia Viva debba darci un chiarimento, ma non lo deve dare al sottoscritto ma a tutti gli italiani. I ricatti non sono accettati da nessuno.Il comportamento di Italia Viva è inaccettabile, non si può ammettere che una forza di maggioranza un giorno voti con le opposizioni e uno minacci di sfiduciare un ministro della Giustizia che è anche il capo delegazione del partito di maggioranza. |...|Non sedersi al tavolo del consiglio dei ministri non sarebbe un fatto da trascurare. La riterrei un'assenza ingiustificata, se si dovesse confermare".
Naturalmente, la replica di Renzi non si è fatta attendere:
"Noi alle nostre idee non rinunciamo. Ci sono battaglie che vanno fatte anche quando non conviene, per questo noi stasera non andremo al Cdm, perché Bonafede ha detto che stasera ci sarà al voto il lodo Conte bis, che è un pasticcio da azzeccagarbugli che non sta in piedi. Il presidente del Consiglio non può dire che è un'assenza ingiustificata, perché questo lo dice un preside, non un presidente. Noi stiamo marcando una distanza su tutto.Caro presidente del consiglio, tu puoi cambiare maggioranza... lo hai già fatto, sai come si fa. Quello che noi pensiamo è che tu non possa dire che siamo opposizione maleducata, perché se siamo opposizione, voi non avete la maggioranza.Se volete avere un'altra maggioranza non ci metteremo di traverso. Vi daremo una mano. Ma non saremo mai tra quelli che per tenersi uno sgabello rinunciano a un principio. |...|Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo... ma l'ex DJ avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato? Noi auguriamo al ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato.Intendiamoci, sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà. Ci sono più di mille innocenti mandati in carcere ogni anno. Lo Stato spende milioni e milioni di euro per i casi di malagiustizia. La Corte Costituzionale ha affrontato ieri i primi ricorsi contro le leggi di Bonafede dello scorso anno e ha già pronunciato la prima sentenza di incostituzionalità. E chiaramente incostituzionale è anche la proposta contenuta nel cosiddetto Lodo Conte. Dunque: su questo tema, non si molla. Noi con i garantisti, gli altri con i giustizialisti. Perché il garantismo sta al giustizialismo come la democrazia sta alla dittatura".
Nell'immancabile diretta video su Facebook, Matteo Renzi ha anche incredibilmente cercato di "girare" la frittata, facendo credere di volersi occupare di cose più importanti per l'Italia, soprattutto di economia, mentre Conte e il resto della maggioranza starebbero invece mettendo a rischio il governo a causa della prescrizione.
Si potrebbe sottolineare che il garantismo di Renzi riguardi solo avvocati e imputati, mentre chi attende che gli sia resa giustizia, evidentemente, non ha alcun diritto e su di lui, oltre alle conseguenze di un reato di cui è stato vittima deve anche pesare la spada di Damocle della prescrizione.
In questi casi la domanda è d'obbligo, perché viene naturale chiedersi non tanto se Renzi sia o meno uno sprovveduto, perché è evidente che non lo è, quanto piuttosto se creda, come sembra, che lo siano gli italiani!
Ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, l'opposizione gongola annunciando elezioni imminenti.