Zingaretti: sulla vicenda Russia, la strategia di Salvini è ancora la fuga
"C'è il rischio che anche stavolta Salvini non paghi dazio. Non ha avuto nemmeno il buon gusto di dire che, soldi o no, Savoini in quel nastro dice cose gravissime.
La strategia di Salvini è sempre la fuga. Da bravo illusionista ogni volta droga il dibattito pubblico con dibattiti surreali – le ong, i minibot, i rom - rimuovendo i problemi veri sul tappeto.
Ogni volta, da bravo illusionista, sposta l'attenzione dai problemi veri del momento e occupa il dibattito pubblico con discussioni surreali. Non gli daremo tregua: Salvini o Conte devono riferire in Parlamento".
Un concetto, quello sopra riportato, espresso dal segretario PD Nicola Zingaretti in una intervista a Repubblica. Un concetto che già ieri aveva ribadito il capogruppo alla Camera di quel partito, Graziano Delrio, che su Democratica aveva scritto:
"Preoccupa, ma non sorprende, il rifiuto di Salvini a presentarsi dinanzi alle Camere per chiarire le sue responsabilità sulla vicenda. Non sorprende per due semplici ragioni. Perché, come già visto con il caso Diciotti, il ministro è solito scappare dai luoghi deputati ad accertare fatti e responsabilità (in quel caso con lo zelante soccorso dei cinquestelle, chissà questa volta).
E, seconda ragione, perché questa destra illiberale ritiene il Parlamento poco più di un orpello, un fastidioso ingombro posto sulla strada del rapporto diretto tra il capo ed il popolo se non l'ennesimo palcoscenico – l'abbiamo visto di recente nel question time alla Camera – per scomposte piazzate."
Adesso il premier Conte, che ieri ha detto che Salvini deve fare chiarezza sulla vicenda dell'incontro al Metropol, deve pretendere che Salvini vada in Aula a parlarne, così come Di Maio promuova la Commissione d'inchiesta su cui ha detto di essere d'accordo.
Il resoconto di quel meeting è grave, per le sue implicazioni, anche se quanto ipotizzato non fosse poi accaduto. Non è necessario che siano passati di mano dei soldi... il problema sono le intenzioni dichiarate relative al fine vero di quella riunione.
E se Salvini fugge, per non spiegare, la sinistra fa bene ad incalzarlo, perché si assuma le proprie responsabilità, anche come segretario della Lega.