“Valutiamo positivamente la proposta di Confesercenti, così come quella di Confindustria, nel proporre un credito di imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e debito”, spiega Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con.

“La proposta ci piace perché premia i cittadini che scelgono la moneta elettronica, senza aggiungere costi per i consumatori e i commercianti. Da tempo – prosegue Francesco Luongo – la nostra coalizione è impegnata nel sensibilizzare le Istituzioni e i cittadini all’utilizzo dei pagamenti digitali, strumenti essenziali per garantire la tracciabilità delle transazioni, combattere l’evasione fiscale e garantire ai consumatori la possibilità di acquistare in sicurezza e comodità”.

La strada da percorrere verso una società sempre più cashless è ancora lunga, come rivelato anche da un’indagine diffusa nella prima metà dell’anno dalla BCE e integrata da Banca Italia: nel nostro Paese, infatti, le banconote e monete sono ancora usate nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Dati che evidenziano quanto la presenza di contante nelle tasche dei consumatori sia ancora piuttosto elevata.

Tuttavia, secondo le stime, il credito di imposta del 2% potrebbe portare, nel giro di tre anni, dal 17% al 50% del totale la quota di pagamenti con moneta elettronica. “Sarebbe un grande passo in avanti e mi auguro che il nuovo Governo dia ulteriore impulso ai pagamenti digitali. Abbiamo letto con piacere la volontà del viceministro all’Economia Laura Castelli di incentivare la maggiore diffusione di POS: esiste una norma che ne impone l’obbligo, mai però realmente attuata in assenza di sanzioni. In questo senso bisogna intervenire a tutela dei cittadini”. 

“Ricordiamo – conclude Luongo – che se negli ultimi anni i pagamenti con carte di credito sono aumentati e la presenza di POS è cresciuta notevolmente, il nostro Paese è ancora indietro rispetto al resto del Vecchio Continente. Questa proposta potrebbe contribuire ad allineare l’Italia agli Paesi europei”.