Ecco in sintesi cosa ha detto ieri il commissario del Governo Domenico Arcuri nella conferenza stampa sulle misure di contrasto all'epidemia da coronavirus, dove ha ricordato che "i numeri dicono molto più di tante parole", con la situazione che è sì diversa da marzo, ma senza responsabilità collettiva c'è il rischio molto alto di ripetere quegli scenari:

"Siamo in un momento delicato, per certi versi drammatico. E' un altro mondo rispetto a marzo ma il virus è ancora tra noi. La progressione di Rt determina un raddoppio ogni settimana. Questa è la cruda e drammatica realtà dei numeri"."Ieri sera nel mondo c'erano 44 milioni e 700mila contagiati: 1 cittadino ogni 179. E un decesso ogni 6.720 cittadini. Negli Stati Uniti c'è un contagiato ogni 17 abitanti e un deceduto ogni 526. In Europa un contagiato ogni 40 cittadini e un deceduto ogni 1.634 persone". In Italia, "ci sono più di 616mila contagiati, di cui quasi 16mila in ospedale e 1.651 in terapia intensiva. Ma mal comune non significa mezzo gaudio, perché in Italia i contagi sono aumentati di 8 volte rispetto ad appena 21 giorni fa e l'indice Rt raddoppia ogni settimana, questa è la realtà"."Il 21 marzo il 52% dei positivi si cura a casa, ieri il 94%. Quello stesso giorno il 41% dei positivi si trovava in ospedale, ieri solo il 5%, il 7% invece era in terapia intensiva, ieri appena lo 0,6%. Sempre in quel giorno erano stati fatti 26.000 tamponi, ieri 198.000, 8 volte in più. Prima il virus correva più forte di noi, colpiva e uccideva, ora lo intercettiamo. Prima c'era un esercito di asintomatici che non conoscevamo, oggi sappiamo che l'80% dei contagiati è asintomatico. Prima i luoghi con più contagi erano le Rsa, oggi sono le famiglie. Prima solo una parte dell'Italia era interessata dal virus, oggi tutto il paese, e sappiamo che l'Italia non è tutta uguale". "Stiamo vivendo un altro dramma, solo 3 settimana fa i contagiati erano 3.777. Il virus si moltiplica e la sua crescita è impietosa. Ora fa meno danni ma, dobbiamo chiederci, fino a quando?""Se non si raffredda la curva dei contagi, nessun sistema sanitario sarebbe capace di reggere. Se anche l'1% dei contagiati ogni giorno finisse in terapia intensiva, e i contagiati quel giorno fossero 50.000, ci sarebbero quotidianamente 500 nuovi posti occupati". Serve dunque "un nuovo patto di responsabilità ritrovata" con i cittadini perché se è vero che l'80% dei contagi avviene in famiglia, qualcuno il virus all'interno delle case lo porta"."Abbiamo in animo di aumentare ad almeno 200mila la capacità quotidiana di tamponi e da lunedì faremo almeno altri 100mila test molecolari rapidi antigenici, quindi sarà possibile uno screening quotidiano di 300mila italiani. A marzo facevamo 26 mila tamponi al giorno, 12 volte di meno. Medici di base e pediatri di libera scelta dovranno aiutarci ancora di più di quanto hanno fatto finora somministrando i test - ha spiegato ancora -. Dobbiamo chiedergli di curare il più possibile a casa, dotandoli dei dispositivi di sicurezza adeguati. Dobbiamo a tutti i costi alleggerire la pressione sugli ospedali"."Il virus circola assai di meno nelle scuole che nel resto del Paese. Il virus sovente entra nelle scuole, non esce da là. La scuola non risulta faccia crescere i contagi". E sulla decisione della Regione Puglia di chiuderle: "La decisione di Emiliano è ingiustificata, inopportuna e asintotica rispetto alle decisioni che solo 3 giorni fa il Governo ha inteso prendere".

  • I posti letto di terapia intensiva già attivi al 28 ottobre sono 7.092.
  • Sommando quelli attivabili arriviamo a 8.488.
  • Ulteriori ventilatori nelle disponibilità del Commissario sono 1.849.
  • Il totale dei posti letto attivabili arriva così a 10.337.



Al seguente indirizzo è possibile scaricare la presentazione de dati illustrati da Arcuri:

drive.google.com/file/d/1ZnPUzPaMAc8xLZNrmqCmiQHdVFdRhHQ3/view?usp=sharing