Cari fratelli e sorelle,in tante parti del mondo si sente una terribile aria di tensione. La guerra porta solo morte e distruzione. Chiamo tutte le parti a mantenere accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo e di scongiurare l’ombra dell’inimicizia. Preghiamo in silenzio perché il Signore ci dia questa grazia....In questa prima domenica dell’anno rinnovo a tutti gli auguri di serenità e di pace nel Signore. Nei momenti lieti e in quelli difficili, affidiamoci a Lui, che è nostra speranza! Ricordo anche l’impegno che ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. Con la grazia di Dio, potremo metterlo in pratica.
Così papa Francesco si è rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro dopo la preghiera dell'Angelus per esprime preoccupazione per quanto sta accadendo tra Usa e Iran ed il timore che la tensione attuale abbia come sfogo un'escalation di violenza.
All'appello del Papa si aggiunge anche quello di Louis Raphael Sako, Patriarca della Chiesa cattolica caldea: Gli iracheni sono ancora scioccati per ciò che è successo la settimana scorsa. Hanno paura che l'Iraq si trasformi in un campo di battaglia, invece di essere una nazione sovrana in grado di proteggere i suoi cittadini e le sue ricchezze. In circostanze così critiche e tese, è saggio tenere un incontro in cui tutte le parti interessate siedano attorno a un tavolo per un dialogo ragionevole e civile che risparmi all'Iraq conseguenze inaspettate. Imploriamo Dio Onnipotente di garantire all'Iraq e alla regione una ‘vita normale’, pacifica, stabile e sicura, cui noi aspiriamo.