Nuovo efferato crimine dello Stato ebraico. Nel pomeriggio, l'aviazione israeliana ha raso al suolo un intero isolato nell'area di Haret Hreik nella parte meridionale di  Beirut vicino all'aeroporto internazionale, circa sei o forse  addirittura nove edifici sono stati completamente o quasi completamente distrutti. Non è possibile, ancora, conoscere il numero delle vittime.

Che cosa si è voluto colpire? Probabilmente il quartier generale di Hezbollah. Secondo le prime ipotesi, sarebbero state utilizzate delle bombe GBU-72, oltre 2mila chili di esplosivo in grado di penetrare in profondità e distruggere bunker fortificati.

Secondo fonti dell'IDF, l'attacco aveva come obiettivo quello di assassinare il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che sarebbe rimasto solo ferito.

L'Agenzia iraniana Tasnim - citando fonti della sicurezza - ha invece affermato che il segretario generale di Hezbollah si trova in un luogo sicuro, smentendo come propaganda quanto viene comunicato dai media israeliani.

Quello che invece non lascia alcun dubbio è che il morale esercito dello Stato ebraico ha compiuto una nuova ulteriore carneficina, confermando ancora una volta l'assoluto disprezzo per la vita dei civili. 

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha esortato la comunità internazionale a fermare quella che ha definito la "tirannia" israeliana:

"La nuova aggressione dimostra che il nemico israeliano non si preoccupa degli sforzi internazionali per arrivare ad un cessate il fuoco",

ha detto Mikati aggiungendo che la situazione attuale implica che la comunità internazionale abbia la responsabilità di dissuadere Israele dalla guerra di sterminio che sta conducendo contro il Libano.

Da Teheran, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri ha condannato l'attacco con questa dichiarazione:

"Questo barbaro attacco, che è stato effettuato con bombe donate dal regime americano al regime ribelle sionista, oltre a infrangere norme e regolamenti del diritto internazionale, viola anche la sovranità, l’integrità territoriale e la sicurezza nazionale. L'attacco al Libano è considerato un crimine di guerra palese e inoccultabile e quindi, senza dubbio, anche il regime americano è complice insieme al regime sionista e deve essere ritenuto responsabile.La continuazione dei crimini del regime sionista contro i popoli della Palestina e del Libano mostra chiaramente che l’appello al cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti e di alcuni paesi occidentali è un chiaro inganno con l’obiettivo di guadagnare tempo per la continuazione dei crimini del regime sionista contro il popolo della Palestina e del Libano".

Kanani ha poi aggiunto che l'intensificazione degli attacchi folli dei sionisti contro la Palestina e il Libano e l'uccisione senza alcuna remora di cittadini e innocenti è il risultato dell'inazione della comunità internazionale di fronte a tutti questi crimini e brutalità. Nel dichiarare solidarietà al Libano, Kanani ha ribadito anche il fermo sostegno della Repubblica Islamica dell'Iran alla nazione, al governo e alla resistenza libanesi.

L'ambasciata iraniana a Beirut ha affermato che l'attacco israeliano di venerdì "cambia le regole del gioco" e ha avvertito che Israele sarà "punito".

E gli Stati Uniti? Per ora nessuna dichiarazione da Washington, mentre gli Houthi sostengono di aver attaccato nel Mar Rosso 3 navi cacciatorpediniere americane con 23 missili balistici e da crociera e un drone.



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