L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, questo mercoledì ha rilasciato una nota per esprimere la propria preoccupazione per l'approvazione da parte del governo italiano del nuovo decreto sicurezza contenente, tra l'altro, anche numerose disposizioni che potrebbero penalizzare i salvataggi in mare di rifugiati e migranti nel Mediterraneo centrale, compresa l'introduzione di sanzioni finanziarie per le navi delle Ong ed altre navi private impegnate nel soccorso in mare.

Salvare vite umane, ricorda l'Agenzia Onu, costituisce un imperativo umanitario consolidato ed è anche un obbligo derivante dal diritto internazionale. Nessuna nave o nessun comandante dovrebbe essere esposto a sanzioni per aver soccorso imbarcazioni in difficoltà e laddove esista il rischio imminente di perdita di vite umane.

«In una fase in cui gli Stati europei si sono per lo più ritirati dalle operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, le navi delle Ong sono più cruciali che mai»,  ha dichiarato Roland Schilling, rappresentante regionale a.i. per il Sud Europa. «Senza di loro, altre vite saranno inevitabilmente perse».

L'UNHCR ha espresso anche la propria preoccupazione per il fatto che il decreto possa avere l'effetto di penalizzare i comandanti che rifiutano di far sbarcare le persone soccorse in Libia, porto definito "non sicuro" dalla Nazioni Unite.

Infatti, alla luce della situazione di sicurezza estremamente volatile, delle numerose segnalazioni di violazioni di diritti umani e dell'uso generalizzato della detenzione nei confronti delle persone soccorse o intercettate in mare, nessuno dovrebbe essere riportato in Libia.

L'UNHCR ha ribadito più volte che il rafforzamento delle capacità di ricerca e soccorso, in particolare nel Mediterraneo centrale, deve essere accompagnato da un meccanismo regionale volto ad assicurare procedure di sbarco rapide, coordinate, ordinate e sicure. La responsabilità per i rifugiati e i migranti soccorsi in mare deve essere condivisa tra tutti gli Stati europei, invece di ricadere su uno o due di essi.

L'UNHCR chiede così al Governo italiano di rivedere il decreto e al Parlamento di modificarlo, mettendo al centro la protezione dei rifugiati ed il salvataggio di vite umane.