La storia spesso la raccontano gli storici ascoltando riferendosi a quanto scritto e testimoniato da alcuni. Così sia anche per quella del Movimento 5 Stelle. Ma quella storia viene però raccontata meglio da chi ha vissuto il Movimento da dentro, venendo a conoscenza di alcune cose.

Purtroppo, per un meccanismo che a mio giudizio è stato  perverso, per diversi anni non si è creduto a ciò che dicevano tanti fuoriusciti o espulsi, ex attivisti, "fatti fuori" sui territori.

In realtà cosa è accaduto? Perché oggi il Movimento fa affidamento molto sui nuovi "fan", e su tanti che hanno le idee confuse su cosa era davvero e doveva essere il Movimento 5 Stelle?

Quando su un argomento si parla troppo, si scrive troppo e si chiacchiera troppo, per forza di cose si crea confusione, si iniziano a mescolare  i temi e spesso si ascoltano  personaggi che non conoscono il Movimento 5 Stelle e la storia dei vari attori e , per forza, finiscono per raccontare cose inverosimili.

La realtà?

Nel 2012-13 un gruppo di persone, che ho  definito  scherzosamente "turisti per caso", giunse a Roma. I suoi componenti erano presunti "terminali di rete"  di tanti attivisti che con sudore, sacrificio e altro li avevano portati lì.

Non onorevoli, ma un manipolo di soggetti con valigia di cartone e spago , che nei vari territori erano stati votati on-line. Tanto per dare un’idea i voti erano dell’ordine delle centinaia o meno.

All’epoca  la votazione veniva fatta on-line, ma la certificazione non era quella di oggi, pertanto  girava  già voce, insistente,  che molti avessero pacchettini di voti, derivanti dalle carte d’identità di nonni, parenti occasionali... senza aggiungere altro. Non erano permesse le famose cordate, cioè accordi tra candidati, e neppure la "questua" di voti... ma in realtà molti già all’epoca predicavano bene e razzolavano male... anzi, malissimo.

Comunque andarono le cose, resta il fatto che un certo numero di persone più o meno totalmente sconosciute agli italiani, si ritrovarono eletti quali "portavoce, terminali di rete".  

Costoro, per gli attivisti che li avevano mandati a Roma, dovevano essere per l'appunto dei terminali di rete che avrebbero dovuto rappresentare a Roma (nelle istituzioni) le istanze dei cittadini raccolte attraverso i famosi meet up. Ben più che i "classici" parlamentari.

In un primo momento le prime espulsioni vennero proprio dai meet up che all’epoca sfiduciavano il loro terminale di rete anche per banalità… bastava pensare, ad esempio, di essere d'accordo con una proposta del PD oppure partecipare ad una trasmissione Tv.

All’epoca il voto non si chiedeva, i manifesti non si affiggevano, la casta era da combattere, esisteva la fissa dello streaming e quella del famosissimo "uno vale uno".

Alla fine, con la scusa dell’uno vale uno,  chi sapeva come muoversi ha iniziato a ragionare come si fa in periodi di sopravvivenza. Per sopravvivere si cerca di  ammazzare l’avversario , ed ecco che i terminali di rete, divenuti onorevoli seduti su un seggio e salutati dai poveri militari sulle porte dei palazzi del potere, "fecero fuori"  gran parte dei  vari attivisti storici che li avevano portati là, iniziando, attraverso propri caporali, a prendere il comando dei meet up, tanto da finire per renderli strumenti inutili.  

Alla fine, dopo avere per anni chiamato pdioti gli avversari più acerrimi, dopo avere fatto fuoco e fiamme su molt argomenti, piano piano sempre più allontanandosi dagli attivisti che li avevano portati a Roma , i "turisti per caso" hanno cercato di sostituirli aprendosi - così dicevano - alla società civile per reclutar gente che avrebbe fatto tremare i polsi! In questo modo ha avuto inizio la catastrofe del Movimento 5 Stelle. 

Tante persone che avrebbero potuto essere elette in Parlamento, di vera fede pentastellata e pure preparate, e credo molto più degli attuali "onorevoli" 5 Stelle, vennero messe da parte o sbattute fuori, spesso in modo cattivo. Basterebbe intervistare e portare in Tv non i vari giornalisti ed opinionisti, ma iniziare ad ascoltare quelli che all’epoca il movimento l’hanno vissuto e creato. I più penalizzati sono stati spesso coloro che "trombati ad arte" alle elezioni on line o anche rimossi se vincitori con tante scuse e spesso senza spiegarne il motivo , non potevano neppure protestare perché la massa era pronta ad accusarli di mirare alla "poltrona"... la storia del toro che dà della cornuta alla mucca...

Oggi, quel che vediamo del Movimento 5 Stelle, per chi l’ha conosciuto prima del boom del 2013, non è altro che una farsa,  una brutta copia dell'originale che si arrangia per salvare le poltrone, cercando di rimanere a galla in qualsiasi modo. In questo modo il rispetto verso i vecchi attivisti è venuto totalmente a mancare. 

L’errore di molti che hanno abbandonato o  che sono stati espulsi o altro è che hanno parlato troppo tardi. 

Molti già vedevano che il Movimento stava divenendo un'altra cosa, ma hanno atteso troppo per dimostrare la loro contrarietà e dire che si stava trasformando in qualcosa di diverso.

La macchina del fango che forse anche per puro caso ha funzionato, era sempre la stessa. Si attaccavano coloro che venivano espulsi o i dissidenti (spesso con delle fake), con le solite motivazioni (la rete è stata tiranna assai) .

Veniva raccontato alle masse che molti lasciavano il Movimento per prendersi lo stipendio, perché erano del Pd... e adesso della Lega!

Sorrido nel ricordare il Crimi che si ritrovò al tavolo a parlare con Bersani e a quanti attivisti fu all’epoca, sui territori, sbattuta la porta in faccia e additati a traditori solo per avere pensato  di dover fare un accordo con Bersani.

Questo Movimento 5 Stelle di oggi, che perde pezzi, in effetti è solo quella vecchia valigia di cartone che, senza spago, fa cadere man mano le povere cose in essa contenute.