Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale Karim Khan ha elencato chiaramente i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità di cui ritiene responsabili, per quanto sta accadendo in Medio Oriente dal 7 ottobre, sia i vertici di Hamas che quelli di Israele. Nel secondo caso, delle accuse ritiene responsabili il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant.
La CPI, per chi non lo sapesse, è quello che si può definire il braccio esecutivo dello Statuto di Roma a supporto del rispetto dei diritti umani e della convivenza pacifica tra i popoli.
Lo Statuto di Roma definisce il ruolo e le competenze della Corte penale internazionale (CPI) e i crimini che persegue. Nella Conferenza di revisione svoltasi a Kampala (Uganda) ha adottato, il 10 e l'11 giugno 2010, due emendamenti che completano ed estendono le competenze della CPI. In funzione di ciò...
"Nel presentare queste richieste di mandato d'arresto" ha detto Khan, "il mio Ufficio agisce in conformità al mandato conferitogli dallo Statuto di Roma. Il 5 febbraio 2021, la Camera preliminare I ha deciso che la Corte può esercitare la sua giurisdizione penale sulla situazione nello Stato di Palestina e che l'ambito territoriale di tale giurisdizione si estende a Gaza e alla Cisgiordania, compresa Gerusalemme est. Questo mandato è in corso e prevede l'escalation delle ostilità e della violenza dal 7 ottobre 2023. Il mio Ufficio ha giurisdizione anche sui crimini commessi da cittadini di Stati Parte e da cittadini di non Stati Parte sul territorio di uno Stato Parte.Le domande odierne sono il risultato di un'indagine indipendente e imparziale condotta dal mio Ufficio. Guidato dal nostro obbligo di indagare allo stesso modo sulle prove incriminanti e a discarico, il mio Ufficio ha lavorato scrupolosamente per separare le accuse dai fatti e per presentare con sobrietà conclusioni basate sulle prove alla Camera preliminare".
Inoltre ha tenuto a precisare, che
"il diritto internazionale e le leggi sui conflitti armati si applicano a tutti. Nessun soldato di fanteria, nessun comandante, nessun leader civile – nessuno – può agire impunemente. Niente può giustificare la privazione volontaria di esseri umani, tra cui tante donne e bambini, dei beni di prima necessità necessari alla vita. Niente può giustificare la presa di ostaggi o l'attacco contro i civili".
Sono 124 i Paesi firmatari dello Statuto di Roma, tra questi l'Italia. Pertanto, se una delle persone di cui è stato chiesto il mandato di arresto dovesse trovarsi o recarsi in uno di quei Paesi, una volta tale richiesta fosse confermata, dovrà essere immediatamente fermata.
La decisione sulla conferma delle richieste di arresto spetta alla Camera preliminare, composta da tre magistrati, sulla base delle prove presentate dal procuratore. Ai sensi dello Statuto della Corte, i giudici hanno la possibilità di accogliere o respingere le richieste, ovvero di richiedere al procuratore di fornire ulteriori prove a supporto. Non vi è un termine entro il quale i giudici devono pronunciarsi.
Naturalmente, nessuno si preoccupa dei presunti crimini di cui sono stati accusati i leader di Hamas, mentre in molti si stracciano le vesti per i presunti crimini commessi da Netanyahu e Gallant. Il procuratore capo della CPI spiega il perché delle richieste di mandato di arresto nei loro confronti:
"Ciò è avvenuto attraverso l'imposizione di un assedio totale su Gaza che ha comportato la chiusura completa dei tre valichi di frontiera, Rafah, Kerem Shalom ed Erez, dall'8 ottobre 2023 per periodi prolungati e poi limitando arbitrariamente il trasferimento di forniture essenziali – inclusi cibo e medicine – attraverso i valichi di frontiera dopo la loro riapertura. L'assedio comprendeva anche il taglio delle condutture idriche transfrontaliere da Israele a Gaza – la principale fonte di acqua pulita per gli abitanti di Gaza – per un periodo prolungato a partire dal 9 ottobre 2023, e il taglio e l'impedimento delle forniture di elettricità almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad oggi. Ciò è avvenuto insieme ad altri attacchi contro i civili, compresi quelli in coda per il cibo; ostacolo alla consegna degli aiuti da parte delle agenzie umanitarie; e attacchi e uccisioni di operatori umanitari, che hanno costretto molte agenzie a cessare o limitare le loro operazioni a Gaza.Il mio ufficio sostiene che questi atti sono stati commessi come parte di un piano comune volto a utilizzare la fame come metodo di guerra e altri atti di violenza contro la popolazione civile di Gaza come mezzo per (i) eliminare Hamas; (ii) garantire il ritorno degli ostaggi che Hamas ha rapito e (iii) punire collettivamente la popolazione civile di Gaza, che percepiscono come una minaccia per Israele.Gli effetti dell'uso della fame come metodo di guerra, insieme ad altri attacchi e punizioni collettive contro la popolazione civile di Gaza, sono acuti, visibili e ampiamente conosciuti, e sono stati confermati da numerosi testimoni intervistati dal mio Ufficio, compresi quelli locali e internazionali. medici. Tra questi figurano malnutrizione, disidratazione, profonda sofferenza e un numero crescente di morti tra la popolazione palestinese, tra cui neonati, altri bambini e donne.La carestia è presente in alcune zone di Gaza ed è imminente in altre. Come ha avvertito il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres più di due mesi fa, “1,1 milioni di persone a Gaza stanno affrontando una fame catastrofica – il numero più alto mai registrato – ovunque e in qualsiasi momento” a causa di un “disastro interamente causato dall'uomo”. Oggi il mio Ufficio cerca di incriminare due dei maggiori responsabili, NETANYAHU e GALLANT, sia come co-perpetratori che come superiori ai sensi degli articoli 25 e 28 dello Statuto di Roma.Israele, come tutti gli Stati, ha il diritto di agire per difendere la propria popolazione. Tale diritto, tuttavia, non esonera Israele o qualsiasi Stato dall'obbligo di rispettare il diritto internazionale umanitario. Nonostante gli obiettivi militari che possono avere, i mezzi che Israele ha scelto per raggiungerli a Gaza – vale a dire causare intenzionalmente morte, fame, grandi sofferenze e gravi lesioni fisiche o alla salute della popolazione civile – sono criminali. Dall'anno scorso, a Ramallah , al Cairo , in Israele e a Rafah , ho costantemente sottolineato che il diritto internazionale umanitario richiede che Israele intraprenda azioni urgenti per consentire immediatamente l'accesso su vasta scala agli aiuti umanitari a Gaza. Ho sottolineato in particolare che la fame come metodo di guerra e il rifiuto degli aiuti umanitari costituiscono reati previsti dallo Statuto di Roma. Non avrei potuto essere più chiaro. Come ho più volte sottolineato anche nelle mie dichiarazioni pubbliche, chi non rispetta la legge non dovrebbe presentare reclamo successivamente quando il mio Ufficio interviene. Quel giorno è arrivato."
Nel caso del mandato di arresto della CPI nei confronti di Putin, l'occidente aveva applaudito e stappato bottiglie per far festa, sottolineando quanto fosse giusta e dovuta tale decisione.
Adesso, ecco come ha commentato la notizia il presidente americano Joe Biden, uno dei complici del genocidio in atto a Gaza:
"La richiesta del procuratore della CPI di mandati di arresto contro i leader israeliani è scandalosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo pubblico ministero possa implicare, non esiste alcuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza".
Probabilmente, essendo piuttosto anziano, Biden - in base alla strampalata dichiarazione che ha rilasciato - non ha capito ciò che ha detto e scritto Khan e chi era deputato a spiegarglielo non è riuscito nell'intento di farglielo capire. A prima vista questo è quello che non può non dire chiunque sia dotato di un cervello minimamente funzionante. Ma quella di Biden è invece la linea che è stata dettata e a cui si devono attenere i leader dei Paesi complici o simpatizzanti del massacro in atto a Gaza:
Ecco, pertanto, le dichiarazioni di alcuni leader europei pro Israele:
"Questa azione non è utile per raggiungere una pausa nei combattimenti, per liberare gli ostaggi o per far arrivare aiuti umanitari", ha detto il portavoce. (Portavoce del primo ministro britannico Rishi Sunak)
Inoltre, il segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps, ha affermato che la richiesta di mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant non influenzerà ulteriori esportazioni di armi della Gran Bretagna verso Israele.
"La proposta del procuratore capo della CPI di emettere un mandato di arresto contro i rappresentanti di un governo democraticamente eletto insieme ai leader di un'organizzazione terroristica islamica è spaventosa e del tutto inaccettabile. Non dobbiamo dimenticare che è stato Hamas ad attaccare Israele ad ottobre e ad uccidere, ferire e rapire migliaia (sic!) di persone innocenti. È stato questo attacco terroristico del tutto immotivato che ha portato all'attuale guerra a Gaza e alla sofferenza dei civili a Gaza, in Israele e in Libano." (Petr Fiala, primo ministro ceco)"Rispettiamo pienamente l'indipendenza della CPI. Tuttavia il fatto che il leader dell'organizzazione terroristica Hamas, il cui obiettivo dichiarato è l'estinzione dello Stato di Israele, venga menzionato insieme ai rappresentanti democraticamente eletti di quello stesso Stato non è un fatto comprensibile." (Karl Nehammer, cancelliere federale austriaco)
E i vertici di Bruxelles come hanno commentato la notizia? Non dicendo una parola al riguardo! Von der Leyen e Borrell non ne parlano. Silenzio anche dal governo italiano, dai partiti della maggioranza e da quelli di opposizione, escludendo il plauso per l'iniziativa della CPI espresso da AVS.
Ovviamente, nello Stato ebraico la notizia è stata mal digerita. Come riassunto di tutte le dichiarazioni di condanna, è sufficiente riportare quella del premier Netanyahu che ha affermato che il mandato d'arresto "assurdo e falso" del procuratore capo della Corte Penale Internazionale è
"diretto contro l'intero Stato di Israele, è diretto contro i soldati dell'IDF, che stanno combattendo con supremo eroismo contro i vili assassini di Hamas"."Con quale faccia tosta - rivolgendosi a Khan - osi paragonare i mostri di Hamas ai soldati dell'IDF, l'esercito più morale del mondo?" si chiede Netanyahu. "Con quale audacia paragoni Hamas che ha ucciso, bruciato, massacrato, violentato e rapito i nostri fratelli e sorelle, e i soldati dell'IDF che stanno combattendo una guerra giusta che non ha eguali, con una moralità che non ha eguali?"
Netanyahu ha poi aggiunto di respingere "con disgusto" il paragone apparente di Khan, definendolo "una totale distorsione della realtà", aggiungendo che è un esempio del "nuovo antisemitismo" che si è spostato dai campus universitari all'Aia.
Il premier ha infine promesso all'opinione pubblica israeliana che "lo sforzo della CPI per legarci le mani fallirà", che nessun forum internazionale "ci impedirà di colpire coloro che cercano la nostra distruzione" e che Israele rovescerà Hamas e otterrà una "vittoria totale".
A conferma di quanto siano indecenti e assurde le affermazioni di Netanyahu, oggi l'artiglieria israeliana, quella dell'esercito più morale al mondo, ha bombardato il piano superiore dell'ospedale "Al Awda" nel nord di Gaza, continuando ad assassinare i civili palestinesi radendone al suolo le abitazioni nel nord e nel sud della Striscia.
Una curiosità, per terminare.
A supporto della propria decisione, la Corte Penale Internazionale ha chiesto consiglio anche ad un gruppo di esperti di diritto internazionale, per il riesame delle prove e delle analisi legali in relazione alle richieste di mandato d'arresto.
Il Gruppo era composto da esperti di immenso prestigio nel diritto internazionale umanitario e nel diritto penale internazionale, tra cui Sir Adrian Fulford, ex Lord giudice d'appello ed ex giudice della Corte penale internazionale; la Baronessa Helena Kennedy, Presidente dell'Istituto per i Diritti Umani dell'International Bar Association; Elizabeth Wilmshurst CMG KC, ex vice consigliere legale presso il Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito; Danny Friedman. O
ltre a questi, Khan ha citato anche due "suoi" consiglieri che ha definito "speciali": Sua Eccellenza il giudice Theodor Meron e... Amal Ramzi Alamuddin, avvocata e giurista libanese con cittadinanza britannica specializzata in diritto internazionale e diritti umani, più conosciuta alle cronache come Amal Clooney, moglie di George Clooney.