La due giorni del vertice Nato iniziato mercoledì si è conclusa. Premier e capi di Stato giunti a Buxelles si sono riuniti con sullo sfondo l'accusa che era stata uno dei temi della campagna elettorale di Trump: gli alleati della Nato devono spendere di più e gli Stati Uniti non possono sostenere i costi di chi non contribuisce per intero all'impegno assunto.

Così il presidente Usa, per convincere gli alleati che avrebbero dovuto metter mano al portafoglio, sarebbe arrivato a ipotizzare l'uscita degli Stati Uniti dalla Nato, alzando addirittura la posta: i Paesi membri dell’Alleanza atlantica dovranno aumentare la loro spesa fino al 4% del Pil dal 2% a cui sono impegnati fino al 2024, mentre molti sono al di sotto di tale soglia.

Poi, nella conferenza stampa del dopo vertice, la dichiarazione di vittoria.


Che cosa ha ottenuto Trump? Che tutti i Paesi membri abbiano accettato di aumentare le spese per la difesa militare in modo da supportare la Nato con il 2% del loro reddito nazionale entro il 2024, anche se con alcune concessioni che permetterebbero ad alcuni di estendere il raggiungimento dell'obbiettivo fino al 2030.

Con questo nuovo accordo, i Paesi membri aumenteranno la spesa di almeno 33 miliardi di dollari.

"Un vertice molto intenso", è stato il commento di Angela Merkel, con la Germania che è stata nell'occhio del ciclone Trump per entrambe le giornate. Mercoledì Trump aveva criticato i tedeschi di fare favori alla Russia, a causa di un recente accordo per un gasdotto che arriverà in Germania, oltre alla mancata spesa per la difesa. Questo giovedì, invece, durante la riunione formale dei rappresentanti dei Paesi membri, Trump si è rivolto alla Merkel dicendole "tu, Angela"... non proprio come il protocollo indicherebbe in queste occasioni.

Ma Trump, in conferenza, ha detto di avere un grande rispetto per la Germania, perché suo padre era tedesco...

E meno male!