Gli USA sono stati storicamente il paese più avverso ai movimenti socialisti e comunisti, basti pensare che il loro partito meno di destra, il Partito Democratico, nei suoi anni di governo ha proposto politiche molto più di centro che di sinistra (Obama, a cui hanno addirittura dato il Nobel, diede avvio al massacro della Siria).

Eppure qualcosa sta cambiando, perché oggi la sinistra, che è in crisi in tutto il mondo, proprio negli USA vede i segnali di una rinascita.

Mentre in Italia la sinistra è divisa tra fantasmi che cercano invano di riemergere urlando slogan senza costrutto (vedi Rizzo) e democristiani camuffati, mentre in Sud America i governi di sinistra cadono un po' per i propri demeriti e un po' per colpi di Stato in cui si non può escludere la presenza dell'ombra di Trump, all'interno del Partito Democratico americano si sta consolidando un'area socialdemocratica ricca di contenuti e in grado di attirare consensi.

A capo di questa nuova forza socialdemocratica americana c'è il senatore Bernie Sanders. Grazie a lui i democratici stanno riprendendo forza tra le classi più deboli, quelle che in parte hanno ceduto al fascino di Trump, inserendo nel partito questioni vitali come l'assistenza sanitaria per tutti, la promozione delle energie rinnovabili (Green New Deal e rientro negli Accordi di Parigi), l'accoglienza per i migranti e la tutela dei lavoratori contro piaghe quali i licenziamenti senza giusta causa.

Sanders, che gode già di una certa popolarità, potrebbe vedere aumentati i propri consensi grazie all'endorsement di personaggi molto popolari quali Alexandra Ocasio-Cortez, parlamentare di origini latino-americane molto popolare tra la gente e sui social network.

A rafforzare il fascino dei personaggi della nuova socialdemocrazia americana non ci sono solo i loro contenuti, molto meno morbidi e più progressisti di quelli solitamente proposti dai democratici, ma anche le loro storie: Sanders prima di sfondare in politica è stato un carpentiere, ha lottato per i diritti delle minoranze e ha vissuto alcuni mesi in un kibbutz israeliano; la Ocasio-Cortez ha dovuto lavorare come barista per evitare che venisse pignorata la casa che condivideva con sua madre. Può sembrare roba da poco, ma paragonate questi profili coi sedicenti socialisti italiani, burocrati con alle spalle al massimo qualche impiego sindacale, e capirete l'impatto che queste biografie possono avere sulla gente.

Tanto rivoluzionari sono i contenuti proposti dall'ala sinistra del Partito Democratico da spaventare il partito stesso. Obama ha già negato il suo endorsement a Sanders e addirittura avrebbe dichiarato che, qualora questi dovesse vincere le primarie, farebbe di tutto per convincerlo a rinunciare. 

Per una socialdemocrazia che prova a emergere coi suoi valori, c'è un miliardario che lavora per svilire la politica ancor di più. Qualche giorno fa il miliardario Bloomberg ha annunciato la sua candidatura per il Partito Democratico, mettendo sul piatto tanti miliardi e un'accesa campagna anti-Trump. Con l'ascesa di Bloomberg, la politica americana si ridurrebbe a uno squallido gioco tra miliardari, dove due boriosi ricconi giocano sulla pelle dei cittadini a chi ce l'ha più lungo. Eppure i miliardi che Bloomberg porterebbe con sé potrebbero far gola ai democratici, che potrebbero sfruttarli anche per sottrarre visibilità a Sanders e compagni.

Con l'ascesa di Trump, gli USA si sono messi al passo della politica italiana, toccando le vette di squallore che l'Italia aveva toccato anni prima con Berlusconi. Così come poi l'Italia ha avuto il duello Berlusconi contro Berlusconi, cioè il candidato di centrodestra contro un suo imitatore, Renzi, adesso gli USA rischiano di avere un Trump contro Trump, cioè una sfida tra due miliardari populisti che combattono a colpi di miliardi e mass media, tralasciando completamente i contenuti.

Le prossime primarie democratiche americane saranno un momento molto delicato per il mondo intero. Vedremo se gli USA confermeranno la squallida degenerazione della politica, scegliendo a capo di quel partito che dovrebbe aiutare i deboli un riccone che vuole semplicemente fare la guerra a Trump, o se daranno inizio a una controtendenza, scegliendo chi propone temi storicamente di sinistra che hanno come scopo ultimo la creazione di una società più equa.

La battaglia non finirà poi con le primarie. Qualora Sanders dovesse vincere, avrà poi l'arduo compito di mostrare la fattibilità delle politiche di sinistra; un suo successo potrebbe rilanciare i partiti socialisti del mondo, un suo fallimento li potrebbe affossare definitivamente. Oltretutto la politica ambientale del mondo intero, qualora Sanders dovesse avviare il suo Green New Deal, potrebbe trovare nuovo slancio e si potrebbe per la prima volta vedere un vero lavoro globale a tutela dell'ambiente.