Lo storico e accademico londinese Geoffrey Roberts, membro sia della Royal Historical Society che della Royal Irish Academy, oggi è Professore Emerito presso lo University College di Cork.
Ha scritto vari libri su Stalin e sulla Seconda guerra mondiale dal punto di vista tattico e militare. Per la stampa italiana ha concesso un’intervista a Strumenti Politici, in cui descrive gli errori commessi dalla NATO in Ucraina nello spingere la situazione al limite, fino allo scoppio delle ostilità.
Inoltre spiega come anche nel corso della guerra stessa, gli USA e i Paesi membri dell’Alleanza Atlantica non abbiano smesso di provocare la Russia e di compiere operazioni obiettivamente rischiose e foriere di una possibile escalation con Mosca. Ma l’Occidente è ancora in tempo per defilarsi da questa sua guerra con procura che sta conducendo per mano dell’Ucraina. Può fermare la distruzione di questo Paese e impedirne lo smembramento definitivo.
Lo stesso governo di Kiev dovrebbe comprendere il rischio che corre, quello di vedersi togliere definitivamente una parte consistente di territorio e di finire per dipendere completamente dagli aiuti europei e americani. Per uno Stato ucraino in bancarotta e menomato nelle sue funzioni, entrare nella NATO e nella UE sarebbe una magra consolazione, ammesso che vi riesca, perché ha un avversario “interno” molto forte: la Polonia.
Oggi Varsavia sostiene militarmente e a livello umanitario gli ucraini, ma ciò non significa che accetterebbe la loro ammissione nelle organizzazioni europee. Gli interessi economici e politici dei due Paesi, infatti, divergono profondamente.