Un lunghissimo e appassionato applauso ha accompagnato il criminologo Vincenzo Musacchio durante l’intervento nell’ambito del convegno su “Lotta alla cyber-mafia, nuova frontiera della criminalità - Le mafie nell’era dell’intelligenza artificiale e dei social network”, dinanzi a numerosi studenti delle scuole medie della città.

Il criminologo, fondatore della Scuola di Legalità intitolata a don Peppe Diana, ha parlato delle nuove mafie e si è rivolto ai giovani cremaschi esortandoli a studiare per avere quel bagaglio di conoscenze necessario per compiere libere scelte nel difficile percorso della vita. “Unite le vostre forze contro il veleno delle mafie e della mafiosità, fate il vostro dovere”.

L’incontro, nell’auditorium della Sala Pietro da Cemmo nel Centro Culturale Sant’Agostino, è stato moderato dall’assessore alla cultura del Comune di Crema, Giorgio Cardile. Tra gli intervenuti Il sindaco Fabio Bergamaschi, i vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Crema nonché numerosi amministratori locali dei Comuni limitrofi.

 Le classi terza E e F, con le docenti Salemi, Salina e Forner, hanno realizzato delle interviste a persone uccise dalla mafia. Per rendere il tutto più reale, le vittime sono letteralmente tornate a muovere la bocca per raccontare le loro storie, grazie all’uso di un’applicazione d’intelligenza artificiale. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Rocco Chinnici, Boris Giuliano, Rosario Livatino e Mario Francese si sono virtualmente presentati, hanno raccontato il proprio operato e come sono stati uccisi, per terminare poi con la loro frase più celebre.

Un metodo innovativo, quello usato dai giovanissimi studenti, per fare educazione civica e cultura della legalità.