Mercoledì mattina, alle 10, l'inno nazionale è risuonato all'esterno degli edifici pubblici, mentre il blu del cielo sopra il giallo dei campi di grano, i colori che caratterizzano le bandiere dell'Ucraina, colorava i terrazzi, gli angoli delle strade e persino le auto della polizia. È il giorno dell'unità nazionale promosso dal presidente Voldymyr Zelensky, quando sembrava fissata per oggi l'invasione del Paese da parte dei militari russi schierati ai suoi confini.

Ma da ieri la Russia dice di aver terminato le fantomatiche esercitazioni previste e di aver pertanto iniziato il ritiro delle proprie truppe, sia ad est (Donbass) che a sud (Crimea), fornendo a supporto video e immagini (tra cui quella in testa all'articolo). 

Un ritiro, però, che Stati Uniti, Nato e Ucraina giudicano per ora misterioso, perché sul campo, in base alle informazioni in loro possesso, nulla sarebbe cambiato rispetto ad alcuni giorni fa. Non solo, Kiev ha denunciato nelle scorse ore attacchi informatici ad alcuni siti istituzionali e a quelli due banche ed in queste ore, il sito web della Difesa è di nuovo sotto un attacco DDOS. Inutile aggiungere che l'Ucraina ha accusato come responsabili di tali azioni la Russia, con Mosca che ha negato... indignata.

Ieri, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che oltre 150.000 soldati russi sono ancora ammassati nei pressi dei confini dell'Ucraina e che un'invasione è ancora possibile, aggiungendo che Washington non aveva ancora verificato alcun ritiro.

Per gli analisti militari, un indicatore significativo del ritiro russo potrà essere rappresentato dallo smantellamento degli ospedali da campo e dei depositi di carburante, oltre che dal ritiro delle unità dell'esercito di stanza ai confini orientali della Russia, che adesso sono state dislocate nel sud della Bielorussia per una esercitazione che non si concluderà prima del 20 febbraio.

Ai fatti sopra riportati vanno poi sommate le analisi di chi di geopolitica ne capisce ed in base al riassunto che se ne può fare, Putin starebbe solo alzando un polverone (la cui finalità potrebbe avere come mira l'acquisizione formale delle province ribelli del Donbass), ma non avrebbe alcun interesse - al di là delle possibilità - di invadere l'Ucraina, perché le conseguenze sarebbero più pesanti dei benefici.

Inoltre, la crisi ucraina sarebbe volutamente accentuata da Washington, vista da Biden come un'occasione per poter risalire nei sondaggi, in sostanza un modo come un altro per distrarre l'elettorato dalle problematiche post Covid, a partire dal caro vita, in vista delle prossime elezioni di medio termine.


Crediti immagini: Ministero della Difesa russo