Alleati o fratelli coltelli? Si sorridono in pubblico e si guardano in cagnesco quando nessuno li osserva. Sono Salvini e Meloni, i diversamente alleati in lotta tra loro per stabilire chi sia tra i due a dover guidare (e decidere nel) l'alleanza di centrodestra, dato ormai per scontato il ruolo di comprimario di Berlusconi e del suo partito.

Oltre a prepararsi tranelli a vicenda per dimostrare agli elettori chi tra i due abbia avuto ragione, in relazione al governo Draghi, tra lo stare all'opposizione e il far parte della maggioranza, Salvini e Meloni continuano il braccio di ferro sulle amministrative anche se, in questo caso, la querelle non avviene alle luci della ribalta.

Secondo le ultime indiscrezioni da fonti vicine alla Lega nei prossimi giorni ci sarà una riunione di centrodestra, con i responsabili degli enti locali dei partiti, sul tema elezioni amministrative, anche se una data ufficiale non sarebbe ancora stata fissata.

A rendere più intricata la situazione contribuiscono anche i nomi dei possibili candidati... o meglio, l'assenza di nomi spendibili come possibili candidati a sindaco o presidente di regione.

Negli ultimi mesi era stato fatto circolare quello di Guido Bertolaso, ma chi gli è vicino ha detto che lui non è assolutamente interessato a ricoprire alcun incarico da amministratore locale, anche come sindaco di Roma. 

E per quanto riguarda la regione Lazio le cose non vanno meglio, con FdI che pensa a Francesco Lollobrigida, che ha come merito principale quello di essere vicinissimo a Giorgia Meloni, mentre la Lega risponderebbe con Claudio Durigon (proprio l'ipertrofico sottosegretario al ministero dell'Economia che si vantava di poter condizionare le inchieste sul suo partito).

In fondo questa situazione è la conseguenza diretta del consenso populista dei due candidati che incarnano su di sé il partito che per tale motivo, insieme alla sua classe dirigente, diventa solo un contorno a supporto di Salvini e Meloni, i veri catalizzatori del consenso. Ma se la gente vota Salvini e Meloni alle politiche, poi alle ammnistrative Lega e FdI non hanno candidati credibili da cui possano essere rappresentati.

È il rovescio della medaglia del successo  dei partiti del popolo!