Cronaca

Processo amianto a Milano: assolti a Milano nove ex manager di Pirelli

La quinta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Annamaria Gatto, ha assolto ieri con formula piena nove ex manager di Pirelli dall'accusa di omicidio colposo e lesioni gravissime per 28 casi relativi ad operai che hanno lavorato negli stabilimenti milanesi della Pirelli e che sono morti o risultano ammalati a causa di malattie riconducibili alla presenza di fibre di amianto.

I familiari delle vittime, alla lettura della sentenza, hanno urlato "vergogna" mostrando uno striscione in cui era scritto "gli operai sono stati uccisi due volte, dai padroni e dai giudici". Evidentemente non escludevano che il processo potesse avere questo esito.

Al di là delle motivazioni tecniche che hanno indotto la corte a propendere per questo giudizio, resta il fatto che chi ha lavorato per contribuire allo sviluppo dell'azienda è morto o è gravemente malato perché l'azienda non ha tutelato, consapevolmente o meno, la sicurezza di quei lavoratori.

Ma se i manager sotto processo non sono responsabili di quelle morti, si può allora affermare che lo siano i lavoratori che hanno subito le conseguenze per aver prestato la loro manodopera ed aver avuto fiducia nell'azienda per cui lavoravano? Difficile sostenerlo. Ma se neppure loro sono colpevoli, allora chi è colpevole? E, soprattutto, perché quei lavoratori si sono ammalati a causa dell'amianto?

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Cronaca
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