In genere, le nazioni guardano al futuro, si evolvono imparando dagli errori fatti in passato. È una lezione, questa, che almeno dal punto di vista della politica non riguarda l'Italia che sembra ferma ad un quarto di secolo fa.
Nonostante che, da anni, partiti e politici che li rappresentano abbiano dato prova di inadeguatezza e incompetenza, puntualmente, gli stessi si ripresentano ad ogni elezione, con gli stessi impresentabili e le stesse ricette, nonostante sia già stato ampiamente dimostrato che erano sbagliate.
Con l'avvicinarsi della scadenza elettorale, i vari leader iniziano così a sparare le loro bordate promettendo qualunque beneficio a settori di popolazione che possano garantire ottime percentuali di voto.
Quella di questo mercoledì riguarda il solito ennesimo condono edilizio. Un argomento caro a Silvio Berlusconi che lo ha proposto in un'intervista alla radio di Confindustria. Rispetto al passato, questa volta il condono è giustificato dal concetto di necessità, che verrà applicato con il massimo rigore! Inutile commentare la scala del rigore secondo Berlusconi.
Il condono andrebbe a contribuire al finanziamento della flat tax e sarebbe accompagnato da una modifica delle regole che riguarderebbe tutte le licenze edilizie e commerciali.
«Chi deve costruire una casa o aprire un ristorante o un attività commerciale - ha dichiarato Berlusconi - non dovrà più aspettare anni per le autorizzazioni e le licenze. Dovrà solo dichiarare l'inizio dell'attività, assumendosi poi la responsabilità di rispettare le leggi urbanistiche e i regolamenti sanitari. Solo ex post dovrà arrivare un controllo che, nel caso di irregolarità, assegnerà un periodo di tempo per sanarle.»
Berlusconi ha annunciato anche una misura per cancellare le tasse sull'acquisto di abitazioni di nuova costruzione rimaste invendute, per aiutare l'edilizia.
E sulla possibilità di fare chiarezza riguardo alleanze diverse relative ad eventuali accordi post voto, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha organizzato per il 18 febbraio una manifestazione a Roma dove tutti i candidati del suo partito si impegneranno formalmente sul rispetto del vincolo di mandato, invitando anche Berlusconi e Salvini a fare altrettanto.
Berlusconi ha detto che non andrà perché fare una manifestazione simile sarebbe dannoso perché può lasciare intendere che esista la possibilità di un accordo con la sinistra! Ma questa possibilità non esiste assolutamente, ha detto, aggiungendo che se non ci fosse una maggioranza, sarebbe necessario ritornare alle urne.
E visto che anche uno come Matteo Renzi, abituato anch'egli a fare l'esatto contrario di ciò che ha dichiarato in precedenza, assicura la stessa identica cosa, è naturale ritenere che entrambi si siano già appattati per fare insieme il prossimo governo.