L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare ed è ora al di sopra della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero è sopra la soglia epidemica. Questo andamento va monitorato e controllato con estrema attenzione anche alla luce della intensa recrudescenza epidemica in corso nei Paesi vicini del centro-est Europa.

I tassi di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19 riprendono lievemente a salire.

Tutte le Regioni/PPAA sono classificate a rischio epidemico moderato; nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto.

Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.

In questa fase è anche necessario applicare e rispettare rigorosamente misure e comportamenti raccomandati (utilizzo delle mascherine, distanziamento fisico ed igiene delle mani) per limitare l'ulteriore aumento della circolazione del virus Sars-Cov-2 e degli altri virus respiratori.

È opportuno in ogni caso continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi.


Punti chiave:

• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 25 ottobre – 31 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella seconda decade di ottobre.

• Si registra ancora un notevole aumento dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 51 per 100.000 abitanti (25/10/2021 – 31/10/2021) vs 41 per 100.000 abitanti (18/10/2021 - 24/10/2021), dati flusso ISS, pertanto al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti.

• Nel periodo 13 ottobre - 26 ottobre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica. E' stabile e sopra la soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 vs Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di
tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,2%, e in aumento rispetto alla settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 2/11/2021), con un aumento del numero di persone ricoverate da 341 (26/10/2021) a 385 (2/11/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta lievemente al 5,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.604 (26/10/2021) a 2.992 (2/11/2021).

Tutte le Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 2 Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 20 aprile 2020.

15 Regioni/PPAA riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 vs 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% vs 33% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 20%).