"Buongiorno Amici, alle 11.30 arriva in Italia l'assassino comunista Battisti. Sarò puntuale in aeroporto. Oggi è una giornata di GIUSTIZIA per la memoria delle vittime di questo criminale, per i loro famigliari e per tutti gli italiani.

Qui aeroporto di Ciampino (Roma), tra poco seguite con me in diretta l'arrivo, dopo anni di latitanza, dell'assassino comunista Battisti.

Il delinquente Battisti riportato in Italia. Il nostro Paese ritrova un po' di onore, dignità e giustizia. Questo deve essere un giorno di festa per tutti gli italiani.

Oggi è una giornata di festa per gli italiani con la cattura e il rientro nelle nostre galere di Battisti. Ma deve essere l'inizio di un percorso, perché sono tanti, troppi i terroristi ancora a piede libero, anche nella vicina Francia, dal cui governo non accettiamo lezioni di morale, accoglienza, solidarietà e generosità.
Chi ha sbagliato in Italia deve pagare in Italia!

Felice della lunga, cordiale e costruttiva telefonata avuta oggi con il presidente Jair Messias Bolsonaro.
Gli ho ribadito l'enorme grazie, a nome di 60 milioni di italiani, per averci permesso di chiudere positivamente la questione Battisti e ci siamo impegnati ad incontrarci presto in Brasile o in Italia per rinsaldare i legami tra i nostri popoli e i nostri governi, oltre che la nostra amicizia personale."


Quelle sopra riportate sono solo alcune delle dichiarazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che hanno preceduto e poi accompagnato l'arrivo in Italia dell'ex latitante Cesare Battisti. Quelle tra le più "eleganti". Invece, quelle meno eleganti erano di questo tenore:

"L'abbiamo preso. E ora dovrà marcire in galera. Cesare Battisti non è un perseguitato o un semplice scrittore di romanzetti: è un terrorista comunista. Un assassino. Un codardo. Da decenni si era rifugiato all'estero per non pagare le sue colpe. È stato protetto e coccolato da donne e uomini di sinistra, presunti intellettuali, vip e politici ... Ora la pacchia è finita. Merito di un governo che ha ridato prestigio all'Italia. Non è un caso se il nuovo presidente brasiliano, Bolsonaro, aveva promesso pubblicamente di riconsegnarci Battisti. Ha mantenuto la parola, dando prova di una serietà e di una lealtà per cui lo ringrazio a nome degli italiani".


Per partecipare all'atterraggio a Ciampino dell'aereo con cui Battisti è stato trasportato in Italia, Salvini ha annullato il previsto incontro con il Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos, relativo ai migranti di cui alcuni Paesi europei avrebbero dovuto farsi carico ma che invece sono ancora in Italia. Travestito da poliziotto, il vicepremier ha affiancato nel compito il ministro della Giustizia Bonafede, per non lasciare ad un 5 Stelle quello che sarà un argomento da utilizzare nella prossima campagna elettorale delle europee... nonostante non abbia alcuna attinenza!

Bonafede, però, si è "vendicato" postando il filmato in cui Battisti viene consegnato alla Polizia penitenziaria.


La scalmanata manifestazione della propria soddisfazione da parte del ministro dell'Interno è relativa alla necessità di trasformare la vicenda in un autodafé mediatico che desse l'impressione agli idrofobi seguaci del salvinismo che la sentenza capitale per il prigioniero fosse stata eseguita.

Inutile ricordare ad un personaggio come Salvini che, in certi casi, anche la forma non è meno importante del contenuto, dato che ne è perfettamente consapevole ed in funzione di questo ha accompagnato la cattura e l'arresto di Battisti con dichiarazioni incredibili in bocca ad un ministro e con la sua presenza, non certo necessaria, all'aeroporto.

Così, un condannato, e non certo un martire, è diventato un trofeo di caccia per supportare la propaganda di un politico senza scrupoli. E tutto questo dovremmo definirlo un cambiamento di cui andar fieri?

Salvini non avrebbe dovuto manifestare la sua soddisfazione? E chi lo nega? Però, ritornando alla forma, ecco come lo ha fatto il Presidente della Repubblica in una nota pubblicata dal Quirinale: "Sergio Mattarella, ha espresso la sua soddisfazione per l'arresto in Bolivia del latitante Cesare Battisti.

Mattarella si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all'estero."

Come si vede non è così complicato rispettare la forma e le istituzioni.