Intervistato dal canale sportivo SiriusXM FC, il presidente della Roma James Pallotta ha rilasciato delle interessantissime dichiarazioni sul Milan, definendosi sbigottito dalla campagna acquisti più che faraonica fatta dal Milan.

Quello che Pallotta si è chiesto, e che non si sono chiesti i giornalisti, è quale sia il senso di ciò che gli attuali dirigenti del Milan stanno facendo. Infatti, per definire l'acquisto della squadra l'attuale proprietà ha dovuto chiedere un prestito a interessi molto elevati pari a circa la metà di quanto ha effettivamente pagato di tasca propria per entrare in possesso della maggioranza delle quote della squadra.

Quel debito dovrà essere ripagato tra 18 mesi e intanto Fassone e Mirabelli, amministratore e direttore sportivo, che cosa fanno? Spendono virtualmente forse più di 200 milioni per una campagna acquisti fatta soprattutto di pagherò, senza neppure considerare anche gli stipendi milionari che invece dovranno pagare fin da subito e che annualmente per questa stagione corrisponderanno ad una cifra complessiva ben più alta rispetto ai 150 milioni pagati lo scorso anno.

«Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi - ha affermato Pallotta - non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa. Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan... perché io non lo capisco.»

Il Milan, in un primo momento, non ha replicato alle dichiarazioni di Pallotta. Successivamente, è arrivato un video dell'amministratore delegato Fassone che ha replicato alle dichiarazioni del presidente della Roma.

Fassone si dice sbalordito dalle dichiarazioni di Pallotta, ma nelle parole, peraltro educate e cortesi, della sua replica le perplessità di Pallotta vengono più che confermate.

Fassone cerca di sviare i problemi evidenziati dal presidente della Roma dividendo i finanziamenti ricevuti dal fondo Elliott in base alle poste di bilancio di competenza, per cui inizialmente parla di 180 milioni, ma si dimentica di citare gli altri 120 che sono serviti per finanziare i debiti con le banche della precedente gestione.

Fatto sta che, tra meno di due anni, Fassone dovrà trovare - inclusi gli interessi - circa 360 milioni di euro che sono stati necessari all'acquisto della squadra.

Per la campagna acquisti - parole di Fassone - il Milan ha emesso un bond da 50 milioni di euro e, al momento, è ampiamente al di sotto dall'averlo esaurito. E allora come può aver fatto una campagna acquisti da 200 milioni di euro? Evidentemente promettendo di pagare i giocatori tra uno, due o più anni... ma con quali soldi non è dato di sapere, anche perché la leva finanziaria da lui citata può anche valere per le speculazioni su titoli azionari e valute, ma è incomprensibiile come possa essere applicata a dei calciatori.

Comunque, Fassone è tranquillo perchè il piano del Milan è stato approvato da un consiglio di amministrazione di cui fanno parte - a suo dire - personaggi assolutamente di fiducia come Scaroni ed è stato pure presentato alla Uefa. Ma come riuscirà a trovare tutti i soldi necessari a ripianare oltre mezzo miliardo di debiti? Fassone non lo ha detto.

"Non so come gli stipendi del Milan un domani possano essere uguali ai ricavi!" Per rispondere a questa ulteriore considerazione di Pallotta, Fassone ha detto che il suo piano si basa sul fatto che gli stipendi rimangano entro il 50/60% dei ricavi della società, ma non ha detto come ciò possa essedre garantito visto che il Milan, che non ha uno stadio di proprietà, può basare i suoi introiti aggiuntivi soprattutto, se non esclusivamente, sui risultati che otterrà sul campo.

Infine, Fassone è assolutamente sereno per il futuro finanziario del club perché i giocatori (non) acquistati se non con promesse di pagherò vanno a costituire l'asset del club aumentandone il valore patrimoniale. 

E quando ha pronunciato queste parole Fassone era serio... dava pure l'impressione di crederci. Ma i soldi, quelli veri, come farà a trorvarli, Fassone - in quasi cinque minuti di replica - non è riuscito a farcelo sapere. Eppure era solo questo quello che Pallotta si era chiesto!

Per la cronaca, dopo la replica dove Fassone ha dimostrato la ragionevolezza delle perplessità di Pallotta, è arrivata la contro replica del presidente della Roma, con l'intenzione di chiudere la polemica, riportata dall'Ansa: «Mi scuso se ho avuto informazioni imprecise. Tengo molto al calcio italiano e al suo ritorno ai vertici. A questo proposito, mi aspetto che tutti i club diano il proprio contributo verso un campionato più forte e sostenibile, come stiamo facendo noi della Roma.

Auguro al Milan e ai suoi nuovi proprietari le migliori fortune e attendo con piacere che la sua dirigenza e la nuova proprietà collaborino al nostro fianco in maniera incisiva per lo sviluppo della Serie A.»