Incredibile. Nella puntata di domenica 21 ottobre di "Che Tempo che fa", Fabio Fazio intervisterà nientepopodimeno che... il sindaco (sospeso dall'incarico) di Riace, Mimmo Lucano.
Incredibile che Fabio Fazio, che definire esageratamente misurato e moderato è dir poco, abbia preso l'iniziativa di far sentire sul primo canale della tv pubblica la voce di un signore che le istituzioni, e soprattutto nell'ultimo periodo, hanno ripetutamente preso a schiaffi in faccia, senza disturbarsi di approfondire e conoscere quello che aveva cercato di fare.
Ma soprattutto nell'Italia del cambiamento, solo l'ipotesi di poter anche pensare di aiutare qualcuno che sia un migrante è già di per sé un colpa, figuriamoci poi se questa colpa è stata ufficializzata in un presunto reato da un'inchiesta della magistratura.
Così, nonostante Mimmo Lucano sia adesso libero e da un tribunale gli sia stato unicamente impedito di risiedere a Riace, costringendolo paradossalmente ad emigrare in un altro comune, i parlamentari leghisti della Commissione di vigilanza Rai hanno dato di matto per il fatto che una trasmissione della tv pubblica abbia addirittura l'ardire di intervistarlo.
Questa è la tesi dei parlamentari Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco: "Nonostante la revoca agli arresti domiciliari, è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull'accoglienza.
Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull'onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un'interrogazione in commissione di vigilanza Rai."
È evidente che questi comici in erba, che inopportunamente risiedono in Parlamento facendo male un lavoro che li distoglie dalla loro vera attività, oltre a calpestare la Costituzione, riescono, senza rendersene conto, anche ad essere doppiamente ridicoli.
Infatti, questi dopolavoristi del Parlamento si sono dimenticati che il loro capo o capitano che dir si voglia è indagato per sequestro di persona... ma è più preciso dire di persone... addirittura un centinaio. Nonostante ciò, è immancabilmente e costantemente in televisione, Rai compresa, mentre invece dovrebbe essere in carcere, se non fosse un ministro.
Perché, secondo gli pseudo parlamentari leghisti, Salvini non dovrebbe "divulgare modelli distorti sull'onda di strumentalizzazioni ideologiche"? Che facciano immediatamente un'interrogazione perché la Rai non lo faccia più comparire nelle sue trasmissioni.
Se non sono in grado di rispettare la decenza, che almeno rispettino la coerenza.