In una breve dichiarazione rilasciata intorno alle 19, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva detto, dopo aver sentito le varie forze politiche in questi due giorni di consultazioni, di aver avuto conferma che ci sono i numeri per una maggioranza di governo.
Ma i partiti che hanno dato la loro disponibilità in tal senso devono comunque trovare ancora un accordo politico, oltre al nome di colui che dovrà esserne alla guida.
Per tale motivo, Mattarella ha convocato al Quirinale il presidente della Camera, Roberto Fico, a cui ha assegnato un mandato esplorativo per verificare se Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, La Sinistra e Italia Viva (al di là di eventuali nuovi ingressi) sono davvero intenzionati a continuare l'esperienza di governo. Fico riferirà a Mattarella l'esito delle interlocuzioni entro la giornata di martedì.
La possibile soluzione alla crisi è stata offerta dal Movimento 5 Stelle. Questo è il passaggio del discorso tenuto da Crimi, dopo aver incontrato Mattarella:
«Può oggi il Paese accettare che sia il momento dei veti, dei personalismi, dell’arroccarsi sulle proprie posizioni? O piuttosto chiede che sia il momento della responsabilità e della condivisione? È il momento di fare un passo avanti, tutti insieme. E farlo velocemente.Il Presidente della Repubblica sta guidando anche questa fase estremamente delicata con l’equilibrio e la saggezza che lo hanno da sempre caratterizzato. Durante la consultazione abbiamo espresso la nostra disponibilità a un confronto con chi intende dare risposte concrete nell’interesse del Paese, con spirito collaborativo, per un governo politico che parta dalle forze di maggioranza che hanno lavorato in questo ultimo anno e mezzo insieme. Ma con un patto di legislatura chiaro davanti ai cittadini e che sia affrontato con lealtà.Per il Movimento 5 Stelle l’unica persona in grado di condurre con serietà ed efficacia il Paese attraverso questa fase particolarmente complessa è Giuseppe Conte. Nel corso dell’ultimo anno, in condizioni eccezionalmente gravi e difficili, ha dimostrato di saper operare con senso di equilibrio, capacità decisionale e spirito di sintesi».
L'apertura dei 5 Stelle a Renzi è stata una sorpresa... soprattutto per Alessandro Di Battista, che ha annunciato di lasciare il Movimento nel caso di un nuovo accordo di governo:
«Il 12 gennaio scorso condivisi la linea presa dai principali esponenti del Movimento 5 Stelle e scrissi queste parole: «Non so quel che farà o meno nelle prossime ore il manipolo di anti-italiani. Mi interessa quel che farà il Movimento. Ebbene io credo che se i renziani dovessero aprire una crisi di governo reale in piena pandemia, nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti».Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un "accoltellatore" professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta.L'ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie.»
L'apertura pentastellata prevede in ogni caso la riconferma di Conte, ma non sono escluse sorprese anche sul nome del premier. In questo momento si può dire che la ben nota responsabilità del Pd pare aver contagiato anche i grillini e che il "ricattatore" (politico) Matteo Renzi ha vinto ancora una volta.
Responsabilità a parte, i vertici delle attuali forze di maggioranza (escludendo IV) si saranno chiesti che cosa potranno pensare in questo momento i loro elettori e gli italiani in genere?
Su queste basi, il nuovo governo avrebbe ancor meno credibilità del precedente e, oltretutto, sarebbero in molti a ritenere, e non a torto, che sarebbe esclusivamente garantito dalla spartizione dei miliardi del Recovery Fund.
La frittata potrà esser rigirata a seconda delle convenienze... ma rimarrà sempre una frittata.