Il primo evento sismico di un certo rilievo che nel 2018 aveva interessato Montecilfone, in provincia di Campobasso, risale al 25 aprile ed aveva fatto registrare una magnitudo Mw 4.3 ad una profondità di 29 Km.

Nella stessa zona, alle ore 23:48 del 14 agosto 2018, è stato registrato un terremoto di magnitudo ML 4.7 (Mw 4.6), ad una profondità di 19 km.

Sempre nei pressi di Montecilfone, il 16 agosto alle ore 20:19 è stato localizzato un nuovo terremoto, stavolta di magnitudo ML 5.2 (Mw 5.1), ad una profondità di 9 km.

Dopo qualche ora, alle 23, sono 27 i terremoti registrati, di cui uno alle 22:22 con magnituido Mw 4.4. Una sequenza sismica localizzata a sud e sud-est di Montecilfone che l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sta analizzando per capire le caratteristiche delle faglie che si sono attivate.


La zona - secondo una nota dell'INGV - è poco conosciuta dal punto di vista sismico per una limitata documentazione della sismicità storica. In ogni caso la faglia attuale che sta provocando i terremoti di queste ore, pur avendo caratteristiche simili, si trova 10-15 km più a nord di quella che nel 2002 provocò i terremoti di San Giuliano di Puglia.

Dal punto di vista dei danni, le abitazioni non sembrano aver subito eccessive conseguenze da queste tre scosse, a parte qualche intonaco lesionato. L'unico edificio che è stato considerato inagibile è la chiesa del paese che ha visto allargarsi le crepe che si erano presentate con il terremoto del 14 agosto. In ogni caso, nessun danno alle persone.

Inutile dire che la popolazione di Montecilfone ha trascorso la notte fuori dalle proprie abitazioni.