Scusate, ma perché? Questa dovrebbe essere la domanda che tutti, oggi, si dovrebbero porre. I supporter renziani, come è mnaturale che sia, ci vogliono convincere della legitimità istituzionale di questo governo. È un compito che, dal punto di vista delle regole e della burocrazia, è molto facile da adempiere. Questo governo è assolutamente legittimato a governare.
Ma la domanda che nessuno o in pochi finora si sono posti è il perché di questa crisi di governo. Se il governo retto direttamente da Renzi si è dimesso perché, secondo il primo ministro il voto del 4 dicembre ha espresso politicamente un giudizio negativo non solo sulla riforma costituzionale ma anche su ciò che finora lo stesso governo aveva fatto, per quale motivo allora è stato riproposto, sic et simpliciter, un governo fotocopia del precedente?
Che di questo si tratti è evidente anche a chiunque di politica non si interessi. Gentiloni è un fedele servitore dei desiderata renziani. In relazione alla sua capacità ad adattasi e servire il capo, vale per tutti l'esempio della vicenda Unesco con Gentiloni convocato da Renzi per fargli annunciare che alla prossima occasione l'Italia avrebbe cambiato la propria posizione da neutrale a contraria sulla questione relativa alla spianata delle moschee e alla gestione dei territori occupati da parte di Israele. Non proprio un bell'esempio di "dignità".
Per il resto, il governo presenta gli stessi ministri con qualche piccola modifica e l'introduzione di Boschi e Lotti nella funzione di commissari politici da cui Gentiloni dovrà farsi guidare. Quindi, si tratta di una riproposizione del governo che è stato sfiduciato qualche giorno fa.
Ma allora perché, da parte di Renzi, non limitarsi a pronunciare un bel "me ne frego" alla maggioranza degli italiani che lo hanno sfiduciato, invece di mettere in scena questa ulteriore, ennesima, presa per i fondeli che non solo avrà la conseguenza di incattivire ulteriormente gli animi di chi si sente preso in giro, ma avrà anche l'effetto di allargare le file dell'opposizione e di renedere ancora più forte lo scollamento tra istituzioni e cittadini, incrementando la rabbia e lo scontro politico?
Che questo possa essere di giovamento ad una buona politica, francamente, è difficile capirlo.