L'ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital ha chiesto oggi alla Corte Suprema una nuova udienza sul caso di Charlie Gard alla luce di dichiarazioni su nuove prove relative a potenziali terapie per la sua situazione.
In un comunicato stampa rilasciato venerdì, il GOSH-ICH ha aggiornato l'opinione pubblica sugli ultimi sviluppi della situazione relativa alle condizioni di salute di Charlie Gard, affetto da sindrome da deplezione del dna mitocondriale.
Abbiamo appena incontrato - prosegue il comunicato - i genitori di Charlie per informarli di questa decisione e continueremo a mantenerli pienamente informati della situazione.
Due ospedali internazionali e i loro ricercatori ci hanno comunicato nelle ultime 24 ore di avere nuove prove sul trattamento sperimentale proposto, spiega l’ospedale che quindi ritiene giusto, d’accordo con i genitori di Charlie, esplorare questa prova.
L’Ospedale non può trasferire Charlie a causa della sentenza della Corte Suprema che ci proibisce espressamente di trasferire Charlie per la terapia nucleosidica, decisione che ha trovato unanimi la Corte d’appello, la Corte suprema e la Corte europea dei diritti dell’uomo ed è stata sostenuta inequivocabilmente da alcuni dei più celebri medici e scienziati del mondo.
La sentenza afferma inoltre che è nell'interesse di Charlie sospendere la ventilazione artificiale e ordina ai suoi medici di fornire solo cure palliative.
La sentenza del giudice Francis indica che è nell’interesse superiore di Charlie di non procedere con la terapia nucleoside, sempre a condizione che le misure e i trattamenti adottati siano i più adeguati a salvaguardare la dignità di Charlie.
Adesso però l’ospedale dà all’Alta Corte l’opportunità di valutare oggettivamente le indicazioni di nuove prove. L’ospedale ribadisce anche che la condizione di Charlie è eccezionalmente rara, con danni cerebrali catastrofici e irreversibili che sono stati esaminati dai medici di Londra e che da medici indipendenti che hanno convenuto con la nostra squadra clinica che questo trattamento sarebbe ingiustificato, inutile e prolungherebbe la sofferenza di Charlie.
Non si tratta di una questione di denaro o di risorse, ma di ciò che è giusto per Charlie perché la nostra priorità è sempre stata e sarà sempre l’interesse di Charlie Gard. Siamo orgogliosi dei nostri colleghi e siamo orgogliosi del lavoro che fanno e del riconoscimento pubblico raccolto negli anni. L’ultima cosa che vogliamo è che un paziente soffra e le nostre équipe mediche fanno del loro meglio ogni giorno.
Siamo riconoscenti per le offerte di aiuto ricevute dalla Casa Bianca, dal Vaticano e dai nostri colleghi in Italia, negli Stati Uniti e da altre nazioni. Vorremmo rassicurare tutti che l'ospedale Great Ormond continuerà a prendersi cura di Charlie e della sua famiglia con il massimo rispetto e la dignità in questo momento molto difficile.