Senatori presenti: 166
Senatori votanti: 165
Maggioranza: 83
Favorevoli: 99
Contrari: 65
Astenuti: 1
Questo è il risultato della votazione nominale con appello dell'articolo unico del disegno di legge n. 1310, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 ottobre 2024, n. 145, nel testo approvato dalla Camera dei deputati, sull'approvazione del quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
In pratica, il Senato ha approvato in via definitiva con il ricorso alla fiducia il decreto legge "recante disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali" che, tra l'altro, prevede di trasferire alle Corti di Appello la competenza sulle convalide dei trattenimenti.
Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Ferro, ha giustificato così la decisione del governo: "Sulla previsione introdotta alla Camera, che sposta dalle sezioni dei tribunali specializzati in materia di immigrazione alle corti d'appello in composizione monocratica la competenza sulla convalida del trattenimento disposto nei confronti di un richiedente protezione internazionale, è utile ribadire che l'appello dei presidenti delle corti e dell'Associazione nazionale magistrati è stato frutto di una disattenzione, di una lettura poco attenta. Lo stesso presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, lo ha successivamente ammesso, parlando di confusione.Il ripristino dei ricorsi contro il respingimento delle domande d'asilo in corte d'appello, presente nella versione originaria del decreto flussi, è stato infatti soppresso con l'emendamento che trasferisce alle corti d'appello la competenza sulle convalide dei trattenimenti. L'intervento, quindi, alleggerisce gli uffici di secondo grado della prima materia, in modo da rendere sostenibile l'assegnazione alla seconda, evitando così il sovraccarico per le corti. Allo stesso tempo, viene innalzata ad un giudice superiore la cognizione rispetto ad una materia che tratta anche di diritti umani".
Ma le cose stanno esattamente così? No, come spiegato in una nota dalla sesta commissione del Csm, il cui relatore è Roberto Fontana, pubblicata subito dopo l'approvazione del decreto flussi:
"L'attribuzione della competenza alle Corti d'appello imporrà una riorganizzazione degli uffici giudiziari di secondo grado", che si troveranno investiti di un numero di reclami "non irrilevante" e "in una materia che richiede di essere trattata non solo con celerità e priorità rispetto agli altri procedimenti, ma anche da magistrati che siano in possesso di specifiche competenze".Inoltre, si legge ancora nel parere, si impone "la necessità, per ciascuna Corte d'Appello, di ripensare l'intera distribuzione delle risorse umane" e "l'ulteriore effetto negativo che tale modifica recherebbe verosimilmente con sé riguarda la potenziale incidenza negativa sui tempi di definizione dei procedimenti relativi agli altri affari civili di competenza delle Corti d'appello". Dunque, "va tenuto presente e valutato il rischio concreto di pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi fissati per il settore giustizia dal Pnrr".Con il provvedimento del governo, diventato oggi legge dopo il voto al Senato, sottolinea ancora il plenum del Consiglio superiore della Magistratura, si "incrina il consolidato assetto giurisdizionale in tema di convalida dei trattenimenti, sin qui imperniato sull'attribuzione della relativa competenza alle Sezioni specializzate in materia di immigrazione". (fonte: Ansa)
Da aggiungere che dal 2025, in base alla legge Cartabia, le Corti d'Appello dovranno decidere sui casi assegnati entro due anni, pena decadimento automatico del processo! È evidente, senza bisogno di ulteriori commenti, che la decisione dell'esecutivo Meloni vada in senso decisamente contrario alla logica e al buon governo.
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