La legislazione italiana prevede che entro 12 miglia dalla costa non sia consentita alcuna attività di ricerca o estrazione di gas e petrolio. La legge di stabilità varata dal governo alla fine del 2015 consente a chi in passato ha già ottenuto una concessione per estrarre gas o petrolio entro le 12 miglia di poter rinnovare la concessione fino all'esaurimento del giacimento stesso.

In pratica, l'ennesimo controsenso di questo governo che a parole dice di perseguire certe politiche e con i fatti fa l'esatto opposto. Difficile dire di voler promuovere il turismo e contemporaneamente consentire l'utilizzo delle attività estrattive a tempo indefinito entro le 12 miglia oppure l'approdo di un gasdotto in un area protetta della costa pugliese.

Il ministro dell'Ambiente Galletti ha sposato in pieno la linea del governo. In un'intervista rilasciata la scorsa settimana a Corriere.it diceva di non sapere se sarebbe o meno andato a votare al referendum del 17 aprile, ma se lo farà sarà per votare no, per il mantenimento della situazione attuale.

Secondo il ministro dell'ambiente Galletti il problema delle trivelle non va affrontato con l'ideologia, ma dal "punto di vista scientifico". Che cosa ne possa sapere di questioni ambientali, dal punto di vista scientifico, Gianluca Galletti visto che è laureato in scienze economiche e commerciali è un quesito di difficile risoluzione.

In compenso, Galletti, come politico, ha fatto campagna contro il no all'acqua pubblica, si è attivato per la costruzione di nuovi inceneritori su tutto il territorio nazionale anche in  regioni in cui la raccolta differenziata è ormai prevalente, ha dato il suo assenso al progetto TAP con l'approdo del gasdotto proveniente dalla Grecia sulle spiagge di San Foca, località di villeggiatura sempre più apprezzata negli ultimi anni, rietenendola "l'alternativa migliore sotto i profili tecnico, ambientale e paesaggistico".

Secondo Galletti, è necessario "dire di no al quesito referendario... stiamo parlando di una cosa minima che avrebbe come risultato finale di diminuire gli investimenti di chi ha la concessione, con un maggior pericolo per l'ambiente. Per questo dico che è puramente ideologico: perché vuol far credere alle gente che o sei per le trivelle o sei contro le trivelle. Un po' quello che è successo con l'acqua pubblica".

Quali siano le basi scientifiche del ministro Galletti non è dato di sapere, su quelle sintattiche e logiche, però, è lecito avere dei dubbi riguardo la loro conoscenza.