Il giorno che i mercati attendono di conoscere da almeno un anno sembra si stia avvicinando.
La prossima riunione del board della BCE potrebbe cominciare a disegnare uno scenario di uscita dalle "politiche accomodanti" a cui è stato dato il via con l'introduzione del Quantitative Easing.
Va però aggiunto che se non si tratterà di un cambio di rotta deciso, ma di un processo graduale, che potrebbe partire ad inizio 2019.
L'annuncio, secondo quanto dichiarato dal capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet, dovrebbe esser dato in concomitanza con la riunione di giugno di Eurotower.
Il Quantitative Easing, previsto almeno fino al prossimo settembre, fa sì che la BCE acquisti i titoli del debito pubblico degli Stati dell'area euro ad un ritmo di 30 miliardi di euro al mese. Probabilmente, in autunno tale importo andrà progressivamente diminuendo.
La politica del QE, in base a quanto dichiarato dallo stesso Draghi, sarebbe continuata finché la ripresa non fosse stata ritenuta stabile. Parametro oggettivo indicato per tale valutazione, il raggiungimento del 2% dell'inflazione nell'area euro, traguardo che però finora non è stato ancora raggiunto.