Venerdì il premier Conte era in "trasferta" in quel di Venezia per testare il Mose. Mare calmo, situazione meteo ottimale, niente marea... e le paratie del Mose si sono alzate. Da vedere, adesso, se funzioneranno anche quando si chiederà loro di bloccare l'acqua alta con le condizioni del mare ben diverse da quelle odierne.
Ma oltre che del Mose, il premier ha parlato anche di Autostrade confermando che entro pochi giorni - a meno che non arrivi un'offerta conveniente e irrinunciabile da parte di Atlantia - verrà ritirata la concessione ad Aspi, e di coronavirus, ipotizzando che lo stato di emergenza dichiarato ad inizio anno per fronteggiare la pandemia - in scadenza alla fine del mese di luglio - possa quasi certamente essere esteso fino al 31 dicembre 2020.
Una decisione che, comunque, verrà discussa con i vari ministri del Governo (ed esponenti della maggioranza), nel prossimo CdM e, pertanto, sarà presa collegialmente.
Lo stato di emergenza è ovviamente legato alla crisi sanitaria ed al fatto che in molte nazioni il contagio è più che presente e, non avendo raggiunto il picco, è pertanto concreto il pericolo che anche nel nostro Paese il virus si ripresenti con la stessa forza registrata in primavera.
Ma anche le banalità finiscono per essere occasione di propaganda e così il "capo" del principale partito di opposizione, Matteo Salvini, come commenta la "possibile" decisione del Governo?
«Allungare lo “stato di emergenza” fino al 31 dicembre? NO grazie. Gli Italiani meritano fiducia e rispetto, donne e uomini eccezionali che hanno dimostrato buon senso e generosità che adesso vogliono vivere, lavorare, amare.Con tutte le attenzioni possibili, la Libertà non si cancella per decreto».
Una frase a capocchia, che non ha alcun collegamento logico con quanto dichiarato da Conte, per il fatto che lo stato di emergenza è collegato alla crisi sanitaria e che le misure di distanziamento e confinamento sarebbero prese - come è stato fatto finora - solo se indispensabili.
Ma la propaganda di Salvini, guidata dalla bestia di Morisi, non sembra comprenderlo e così ha sguinzagliato i suoi bot per far credere, via social, che Conte e il suo Governo vogliano limitare le libertà costituzionali.
Che questi arruffapopoli siano disposti a tutto pur di "comandare" (non governare) è ormai più che comprensibile, lo è meno il fatto che ci sia gente in Italia che ancora non se ne sia resa conto.