Negli ultimi giorni, negli Stati Uniti una serie di eventi ha riacceso i riflettori sulla minaccia di una pandemia di influenza aviaria causata dal virus H5N1, un virus altamente patogeno con un tasso di mortalità per l'uomo pari al 50%, per la quale le nazioni in tutto il mondo sono al momento del tutto impreparate. Mentre il COVID-19, con i suoi 30 milioni di morti e 400 milioni di casi di Long COVID, rimane una crisi aperta, l'emergere di un ceppo di H5N1 trasmissibile tra esseri umani potrebbe scatenare una catastrofe di proporzioni inimmaginabili.  

Venerdì scorso, la governatrice di New York Kathy Hochul ha ordinato la chiusura temporanea di tutti i mercati di uccelli vivi a New York City e nelle contee limitrofe, dopo la rilevazione del virus in sette uccelli a Brooklyn, Queens e Bronx. Questo intervento arriva in ritardo rispetto all'allerta lanciata lunedì dal Dipartimento della Salute di New York, che ha esortato gli ospedali a testare rapidamente i pazienti positivi all'influenza A per una eventuale positività all'H5N1, seguendo una direttiva dei CDC di metà gennaio.  

La stagione influenzale 2023-2024 è già la peggiore dal 2009, con 24 milioni di casi, 310.000 ricoveri e 13.000 decessi solo per influenza stagionale, a cui si sommano COVID-19 e RSV (virus respiratorio sinciziale). Gli scienziati temono che la co-infezione tra virus influenzali stagionali e aviari possa favorire una ricombinazione genetica, un processo in cui i virus si scambiano materiale genetico, creando un nuovo ceppo trasmissibile tra persone. Con test minimi per l'H5N1, tale eventualità non è tutt'altro da sottovalutare.  

Mercoledì, il Dipartimento dell'Agricoltura (USDA) ha rivelato che il genotipo D1.1 dell'H5N1, collegato a decessi umani in Louisiana e Canada, si sta diffondendo tra i bovini da latte in Nevada. La rapidità con cui questo ceppo sta dominando tra gli animali preoccupa i ricercatori, soprattutto considerando l'esposizione di migliaia di lavoratori agricoli.  

Intanto, giovedì scorso i CDC hanno pubblicato una versione censurata del rapporto Morbidity and Mortality Weekly Report (MMWR), priva di dati cruciali sulla trasmissione dell'H5N1 tra gatti e umani. La rimozione di queste informazioni ricorda la censura operata dall'amministrazione Trump durante il COVID-19, quando bloccò rapporti scomodi. La pubblicazione del MMWR, ritardata di due settimane a causa di un "bavaglio" imposto da Trump, solleva interrogativi sulla trasparenza delle istituzioni.  

Il pericolo è ulteriormente amplificato dall'imminente conferma al Senato di Robert F. Kennedy Jr., noto anti-vaccinista, come Segretario alla Salute. Kennedy, che ha promesso di licenziare 600 dipendenti del NIH (National Institutes of Health) per "dare una pausa alle malattie infettive", guiderà un team di ciarlatani, tra cui il negazionista del COVID Jay Bhattacharya (NIH) e l'intrattenitore televisivo Dr. Oz (Mehmet Cengiz Öz). L'obiettivo dichiarato è smantellare le agenzie sanitarie pubbliche, parallelo alla distruzione dei servizi sociali promossa da Elon Musk.  

Un nuovo ordine esecutivo in preparazione prevede il licenziamento di migliaia di dipendenti di CDC, NIH e FDA già dalla prossima settimana. A ciò si aggiunge il ritiro dei finanziamenti all'OMS e all'USAID, la chiusura di siti web informativi e attacchi alla ricerca scientifica. Come ha sottolineato il Wall Street Journal, queste mosse equivalgono a "chiudere le condutture idriche in un edificio in fiamme", negando l'evidenza della crisi.  

La combinazione di un virus letale, sistemi di sorveglianza indeboliti e leadership ostili alla scienza sono pe premesse per creare una tempesta perfetta. L'H5N1 non è l'unica minaccia: ogni agente patogeno troverà terreno fertile in un'era di disinformazione e tagli alla sanità pubblica. La comunità globale deve prepararsi a resistere non solo al virus, ma a chi, al potere, sembra determinato a facilitarne la diffusione. La lezione del COVID-19 è chiara: senza un'azione coordinata e trasparente, il prezzo da pagare sarà catastrofico.