Mercoledì, Salvini era al Viminale, e già di per sé questo evento ha tutte le caratteristiche della notizia, se non dello scoop, dato che non accade spesso che il ministro dell'Interno sia nel proprio ufficio, nella sede del suo ministero.

Ma vi era un motivo. Oggi doveva incontrare i protagonisti della vicenda relativa all'autobus dirottato a Milano: i carabinieri e gli alunni.

I carabinieri, da Salvini, sono stati definiti "eroici" e a loro è andato il grazie a nome di tutti gli italiani. E per quanto riguarda la cittadinanza ai due ragazzini - uno marocchino e l'altro egiziano - che hanno avvertito famiglie e forze dell'ordine e a cui, dopo un ingiustificabile tira e molla, ha poi concesso la cittadinanza.



"Accolgo i consigli di tutti - ha detto il ministro - ma in questo caso mi sono convinto da solo, prendendomi il tempo necessario per dire sì a ragion veduta, secondo le leggi di questo Paese e non a capocchia", naturalmente riferendosi alle parole di Di Maio che ieri aveva detto di averlo convinto a concedere la cittadinanza a Ramy.

E come se non bastasse, Salvini ha poi proseguito aggiungendo: "Ho avuto la disgustosa sensazione che i ragazzini di Crema siano stati usati da qualcuno per fare battaglia politica".

E tanto per togliersi ogni dubbio in proposito, Salvini ha deciso di utilizzare pure lui Adam e Ramy per fare altrettanto. Così, li ha "reclutati" per farsi una passeggiata nel centro di Roma. Una passeggiata, sia chiaro, "riservata", come ha detto ai cronisti che lo circondavano.


Da notare il piccolo retroscena che ha a che vedere con le strategie di comunicazione di Salvini. Dell'incontro di oggi, il vicepremier leghista ha pubblicato su Facebook solo le immagini dell'incontro avuto con i carabinieri e non quello con i bambini, le cui foto invece sono state diffuse tramite il sito del Viminale e su Twitter. Probabilmente, per i suoi "amici" Facebook, quelle foto avrebbero potuto essere considerate scioccanti.