A sostenere che i decessi causati dal Covid sono il doppio, 6,9 milioni, rispetto a quanto viene riportato nei principali database che finora si sono occupati di riportare l'andamento della pandemia è uno studio pubblicato lo scorso giovedì dall'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), istituto di ricerca che si occupa di  statistiche nel settore della sanità all'interno dell'Università di Washington, a Seattle.

Come spiegato in una nota introduttiva dall'IHME, il rapporto si basa su un nuovo approccio nello stabilire la stima dei morti per ragioni di carattere pratico che sono la conseguenza di come i vari Paesi, in base a diversi fattori (economici, sociali, politici), hanno affrontato la pandemia.

Ad esempio, in molti paesi ad alto reddito, i decessi per COVID-19 negli individui più anziani, specialmente nelle strutture di assistenza a lungo termine, non sono stati registrati nei primi mesi della pandemia. In altri paesi, come Ecuador, Perù, e nella Federazione Russa, la discrepanza tra i decessi riportati e le analisi dei tassi di mortalità rispetto ai tassi di mortalità attesi, a volte indicati come "mortalità in eccesso", suggerisce che il tasso di mortalità COVID-19 totale sia n volte maggiore di quella indicata nei rapporti ufficiali. 

L'approccio alla stima del tasso di mortalità COVID-19 da parte dell'IHME si basa sulla misurazione del tasso di mortalità in eccesso durante la pandemia settimana per settimana rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato in base alle tendenze passate e alla stagionalità. Tuttavia, il tasso di mortalità in eccesso non è uguale al tasso di mortalità totale del COVID-19. La mortalità in eccesso è influenzata da sei fattori di mortalità per tutte le cause legate alla pandemia e alle misure di  distanziamento sociale associate alla pandemia.

Questi sei fattori determinanti sono:

a) il tasso di mortalità totale per COVID-19, ovvero tutti i decessi direttamente correlati all'infezione da COVID-19;

b) l'aumento della mortalità dovuto al ritardo o al differimento dell'assistenza sanitaria necessaria durante la pandemia;

c) l'aumento della mortalità dovuto all'aumento dei disturbi di salute mentale tra cui depressione, aumento dell'uso di alcol e aumento dell'uso di oppioidi;

d) la riduzione della mortalità per diminuzione degli infortuni a causa del lockdown;

e) la riduzione della mortalità dovuta alla ridotta trasmissione di altri virus, in particolare l'influenza;

f) le riduzioni della mortalità dovute ad alcune condizioni croniche, come malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche, che si verificano quando individui fragili che sarebbero morti a causa di queste condizioni sono morte invece di COVID-19.

L'analisi, inoltre, stima nei vari Paesi quanto sia aumentata la mortalità rispetto al tasso di mortalità atteso. In secondo luogo, sulla base di una serie di studi e la considerazione di altre prove, viene stimata la parte di mortalità in eccesso derivante dalle morti per COVID-19 rispetto agli altri cinque fattori (sopra riportati) che influenzano la mortalità in eccesso. Quindi, è stato costruito un modello statistico che predice il rapporto settimanale tra le morti totali per COVID-19 e le morti per COVID-19 segnalate sulla base di covariate ed effetti spaziali. Infine, tale relazione statistica viene utilizzata per prevedere la proporzione tra i decessi totali per COVID-19 segnalati in località che non hanno fornito dati sui decessi totali, moltiplicando i decessi per COVID-19 riportati per il valore del dato relativo alla proporzione in modo d generare delle stime attendibili sui decessi totali.

Qualche dato concreto?

Da marzo 2020 a maggio 2021, in base allo studio dell'IHME, negli Stati Uniti i morti causati dal Covid sono stati 905.289
rispetto al dato ufficiale di 574.043; in India 654.395 contro i 221.181; in Messico 617.127 contro i 217.694; in Brasile 595.903 contro i 408.680; in Russia 593.610 contro i 109.334; nel Regno Unito 209.661 contro i 150.519.

Anche il numero di morti in Italia è sensibilmente maggiore rispetto al dato ufficiale di 121.257. Il dato reale, infatti, è di 175.832.