Politica

A Pontassieve il quasi martirio del beato Matteo

«Tutto bene tranquilli, nessun problema fisico. La camicia strappata la posso ricomprare, il Rosario strappato con violenza dal collo che mi aveva donato un Parroco purtroppo no. A questa rabbia rispondo col sorriso e col lavoro, evviva l’Italia delle donne e degli uomini che credono nella libertà, nella serenità e nel lavoro. P.s. Per la “signora” che mi ha aggredito e insultato non provo rabbia, solo pena e tristezza. Avanti, senza paura e a testa alta».

Questo è quanto ha dichiarato Salvini per commentare quella che le agenzie e "lui" hanno definito "un'aggressione".


Salvini, però, ha dimenticato di dire che ad "aggredirlo" è stata una minuta ragazza ventenne del Congo... in questa maniera:

Quindi, "l'aggressione" si sarebbe risolta in una giovane di colore che, esasperata dall'odio razziale del sovranista Salvini, gli si è parata davanti per urlargli in faccia "io ti maledico"... come il conte di Monterone a Rigoletto nell'opera omonima!

La giovane, che a questo punto non è da escludere che sia un'appassionata melomane, ha trattenuto Salvini per la camicia che si è strappata, insieme al simbolo del rosario Dio patria e famiglia, nel momento in cui gli agenti della scorta l'hanno trascinata via.

E tutto questo viene venduto dall'odiatore seriale e da alcuni giornali come un quasi attentato!

Autore Roberto Castrogiovanni
Categoria Politica
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