"Un Governo meridionalista e sudista (in salsa PD-5 ) a trazione foggio-salernitana (con cultura del debito) non potrà mai capire il valore culturale, salutistico ed economico della Montagna. Se non inizia la stagione invernale non sarà un problema delle regioni del Nord, ma di questo Paese.
Pochi sanno quanta fatica questi territori abbiano fatto, per costruire una vita alpina. Quanta ruvidità, freddezza e povertà questi luoghi abbiano vissuto. Quanti investimenti - sempre onorati - siano stati fatti dalla gente di montagna, altro che reddito di garanzia..!Forse non si capisce che mancare una stagione non riguarda solamente piste da sci e aprés ski. Si tratta di boscaioli, che non sanno a chi vendere la legna, di contadini che hanno dimensionato masi, stalle e fattorie, per dare risposte efficienti, territoriali e di qualità agli ospiti. Di milioni di persone, che ruotano attorno alla cultura alpina, che non è solamente un’economia, ma una scelta di vita: giusta, rispettosa e irreversible.Questi Governo sta diventando sempre più ingiusto, liberticida e reazionario.“L’uso e l’abuso dei DPCM, il dispotismo statalista e terapeutico (...)” - cit. A.M. Valli, stanno spegnendo le nostre anime.Abbiamo diritto di avere diritti - cit. Rodotà - di vedere ristabilite le garanzie costituzionali e le libertà di culto.Siamo cittadini, non sudditi.Andrea Merler"

Queste parole sono di Andrea Merler, 37 anni, avvocato e candidato come sindaco di Trento "per il centrodestra popolare e autonomista" (sua definizione, alle elezioni amministrative di settembre 2020. Parole che sono state riviste dopo la prima pubblicazione, dove l'invettiva anti-esecutivo si chiudeva in maniera diversa:

"Siamo cittadini, non sudditi di sudici sudisti".

Nonostante la correzione, la definizione "sudici sudisti" - non poteva essere altrimenti - è stata notata e riportata. E per tale motivo il nordista Merler è ricorso a quello che Guareschi sul Candido avrebbe classificato con  il classico "Contrordine compagni", che però in questo caso va modificato in "Contrordine camerati", pubblicando sempre via social la seguente giustificazione, con annessa pezza d'appoggio rappresentata da un sua foto di repertorio [sic!] che lo vede a fianco di un siciliano:

"Io amo il nostro Paese da nord a sud. Non ho nulla contro i meridionali, di cui apprezzo cultura, identità, storia e bellezza. Assolutamente nulla. Lo dico con forza. Mi sento ferito e offeso da chi prova a descrivermi diversamente da come sono.Mi dispiaccio sinceramente se le mie forti e dure parole contro il Governo Conte-Di Maio, che effettua politiche divisive del Paese, non valorizzando e comprendendo l’economia alpina, abbiano offeso la sensibilità di qualcuno.Non è mai stata mia intenzione una volgare, becera e stupida offesa a una parte del nostro Paese. Sono cresciuto ascoltando Franco Battiato, ho i genitori che vivono in Sicilia, ho amici e collaboratori del sud, frequento amministratori locali di tutta Italia (tra cui Campania, Puglia e Sicilia).Ho evidenziato l’inadeguatezza di un Governo indifendibile sulle politiche di sostegno alle imprese e all’economia alpina (che non è solo sci).Vedo che alcuni vogliono faziosamente mal interpretare le mie parole, per un attacco politico e personale. Ci tenevo a chiarire ufficialmente il mio pensiero, con la consueta stima e rispetto nei confronti di tutti.(Foto repertorio con l’amico cons. Andrea Mineo, giovane veterano del Consiglio comunale di Palermo)".

Dai rappresentanti nazionali del "Prima gli italiani", Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di cui Merler è un esponente non di secondo piano visto che lo hanno proposto pochi mesi fa come loro candidato a sindaco di Trento, non sono arrivate dichiarazioni di reprimenda e di scuse. Evidentemente i meridionali, a differenza di quanto sostengono, non devono essere italiani oppure non sono così importanti da esser ritenuti degni di scuse nel caso qualcuno li definisca "sudici".

E con questo tipo di politici, non va dimenticato, alcuni che si definiscono socialisti vogliono pure governare assieme!