Nell'udienza generale a Piazza San Pietro di mercoledì 9 novembre, il Papa ha basato la sua catechesi sui contenuti del viaggio apostolico in Bahrein.
Questo un estratto del suo discorso:
"Quasi sessant'anni fa il Concilio Vaticano II, parlando della costruzione dell'edificio della pace, affermava che «tale opera esige che [gli uomini] dilatino la loro mente e il loro cuore al di là dei confini della propria nazione, deponendo ogni egoismo nazionale ed ogni ambizione di supremazia su altre nazioni, e nutrendo invece un profondo rispetto verso tutta l'umanità, avviata ormai faticosamente verso una maggiore unità» (Gaudium et spes, 82). In Bahrein ho avvertito questa esigenza e ho auspicato che, in tutto il mondo, i responsabili religiosi e civili sappiano guardare al di fuori dei propri confini, delle proprie comunità, per prendersi cura dell'insieme. Solo così si possono affrontare certi temi universali, per esempio la dimenticanza di Dio, la tragedia della fame, la custodia del creato, la pace. Insieme, si pensa questo. In questo senso il Forum di dialogo, dal titolo “Est e Ovest per la coesistenza umana”, ha esortato a scegliere la via dell'incontro e a rifiutare quella dello scontro. Quanto bisogno ne abbiamo! Quanto bisogno abbiamo di incontrarci! Penso alla folle guerra – folle! – di cui è vittima la martoriata Ucraina, e a tanti altri conflitti, che non si risolveranno mai attraverso l'infantile logica delle armi, ma solo con la forza mite del dialogo. Ma oltre l'Ucraina, che è martoriata, pensiamo alle guerre che durano da anni, e pensiamo alla Siria – più di 10 anni! – pensiamo ad esempio alla Siria, pensiamo ai bambini dello Yemen, pensiamo al Myanmar: dappertutto! Adesso, più vicina è l'Ucraina, a cosa fanno le guerre? Distruggono, distruggono l'umanità, distruggono tutto. I conflitti non vanno risolti attraverso la guerra".
E dopo la catechesi, durante i saluti, il Papa è tornato a parlare di Ucraina:
"Rinnovo il mio invito alla preghiera per la martoriata Ucraina: chiediamo al Signore la pace per questa gente così tribolata e che soffre tanta crudeltà, tanta crudeltà da parte dei mercenari che fanno la guerra".