Il comune di Catania è in dissesto. A nulla è servito il ricorso alla Corte dei Conti, che ha rigettato ogni tentativo evitare il collasso amministrativo. Nessuna speranza di salvataggio, le casse comunali crollano definitivamente sotto una montagna di debiti, si parla di 1 miliardo e 600 milioni di euro!

Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ha presenziato al consiglio comunale straordinario, svoltosi ieri davanti a poche decine di cittadini che nonostante tutto, continuano ad avere a cuore le sorti della città.

Dopo le formalità di rito il sindaco Salvo Pogliese ha evidenziato i gravosi problemi che la città dovrà affrontare e che sta già vivendo. Ben 10.000 dipendenti tra comunali e partecipate non percepiscono lo stipendio da 2 mesi e più; altri ritardi saranno previsti se non si riusciranno a sbloccare i 30 milioni di euro giacenti al ministero a causa della mancata approvazione del bilancio preventivo 2016 o se non si riuscirà ad ottenere un sostegno da parte del Presidente della Regione Nello Musumeci.

Nelle more di aiuti auspicabili ma in ogni caso assolutamente insufficienti a coprire l'enorme disavanzo, i primi a pagare saranno i catanesi; annunciato un inserimento della TARI nella bolletta Enel (già gravata dall'abbonamento RAI) oltre ad inevitabili aumenti nei pochi servizi pubblici rimasti; impensabili gli investimenti pubblici previsti pomposamente dalle passate amministrazioni.

Dopo venti minuti di inutili discussioni è esplosa una vibrante protesta dei cittadini al grido di "nisciti i soddi" (tirate fuori i soldi), la ripresa del consiglio non ha portato (e come poteva) nessun chiarimento su chi ha avuto responsabilità nella folle gestione della cosa pubblica. Il Movimento Sociale FT ha invece avuto sempre ben chiaro di chi siano state le responsabilità politiche derivanti da scelte folli, dettate da manie di grandezza e ricerca di consenso elettorale pagato sulla pelle dei catanesi.

E' stato calcolato che i mutui accesi improvvidamente saranno finiti di pagare in almeno 30 anni. Anche i giovanissimi di oggi pagheranno i nani e le ballerine che hanno allietato le serate della movida catanese volute dalle sindacature Bianco dal 1993 ad oggi, oltre a tante altre spese inutili fatte dai sindaci Scapagnini e Stancanelli.

Negli anni la quasi totalità dei partiti ha dormito sonni tranquilli, cullati da costosissime serate canore, da fuochi d'artificio inutili e pericolosi, tra costosissime piante tropicali ed inutili fontane costruite con soldi pubblici tolti alle piste ciclabili. In assoluta solitudine abbiamo messo in campo ogni sorta di protesta, ad esempio contro l'abbattimento del Ponte Gioeni, abbiamo sostenuto i lavoratori dell'azienda dei trasporti AMT a cui non venivano pagati gli stipendi, abbiamo inoltrato richieste di accesso agli atti rimaste inevase, abbiamo chiesto le dimissioni dell'avv. Enzo Bianco avversandone le azioni in tutti i settori.

Noi abbiamo la coscienza pulita, quali altri partiti possono dire di aver fatto la metà delle nostre battaglie? Lo stesso sindaco Pogliese ed i suoi sodali dov'erano quando Catania veniva ricoperta dai debiti, quando l'azienda dei trasporti collassava, quando venivano sperperati soldi pubblici in inutili fontane, quando si abbandonavano le periferie ed il centro storico al degrado ed alla sporcizia?

Quale discontinuità con il passato potrà dare reclutando il Dott. Roberto Bonaccorsi come assessore al Bilancio, lo stesso assessore al Bilancio della sindacatura Stancanelli, lo stesso assessore che ha ideato un piano di riequilibrio che ha prodotto questo risultato?

Per noi sono oggettivamente tutti colpevoli, forse non in eguale misura se pensiamo che l'amministrazione Bianco ha fatto deflagare il debito con oltre 500.000.000 di euro in cinque anni (rendiconto 2016), ma nessuno tra il fu Scapagnini, Stancanelli, Bianco e lo stesso Pogliese può chiamarsi fuori da precise responsabilità politiche e con loro tutti i partiti che hanno sostenuto gli stessi..le responsabilità penali ove presenti, li stabilirà la magistratura che auspichiamo possa agire con fermezza e rapidità.

Noi abbiamo fatto con coraggio e determinazione la nostra parte, spesso le nostre azioni sono state volutamente ignorate anche da chi a parole contestava certe scelte, ma non opponendo nessuna resistenza ovvero cercando la segreta connivenza, ne avvallava le scelte. Noi non soffriamo di "perdita di memoria storica", abbiamo ben chiaro quello che è accaduto e quello che dobbiamo fare per il presente ed il futuro; continueremo ad opporci fermamente a certa mala politica di chi ha contribuito a sfasciare Catania.

Tra pochi giorni saremo in piazza a gridare forte e chiaro il nostro dissenso, non ci fermeremo..non di fermeranno!

Il Segretario Provinciale MSFT, Pino Manoli