Il 12 giugno la Sea-Watch3 salva 53 persone in zona SAR libica. Dopo aver atteso inutilmente per più di due settimane l'assegnazione di un porto sicuro, la comandante della nave, Carola Rackete, decide di attraccare comunque nel porto di Lampedusa, permettendo così di sbarcare ai 40 migranti rimasti a bordo e oramai esausti.

In base al decreto sicurezza bis, la Procura di Agrigento aveva poi messo sotto sequestro la nave che era stata dissequestrata il 25 settembre. Misura che riguardava però solo il sequestro probatorio e non quello amministrativo, che rimaneva in vigore perché secondo i magistrati responsabili vi era stata reiterazione dell’ingresso in acque territoriali italiane.

Il "reato", ovviamente previsto dal decreto sicurezza bis, secondo la Procura sarebbe stato commesso il 26 giugno, quando la Sea Watch era entrata per la prima volta in acque italiane e due giorni dopo, quando aveva gettato l’ancora in attesa di ricevere comunicazioni per un porto in cui attraccare.

La Ong tedesca, contestando la decisione della Procura, aveva presentato ricorso al Tribunale civile di Palermo che oggi le ha dato ragione.

La soddisfazione della Ong Sea-Watch è stata espressa con questo tweet...


Ancora sotto sequestro amministrativo le due navi di Mediterranea: il rimorchiatore Mare Jonio e la barca a vela Alex.