Dopo 1239 sezioni scrutinate su 1844, Alessandra Todde, 5 stelle candidata alla presidenza della regione con il supporto del Pd di Schlein oltre che del Movimento guidato da Conte, ha ottenuto 213.761 voti, pari al 45,4% delle preferenze.

Il capo popolo della destra unita, il (post) camerata Paolo Trux Truzzu, ne ha invece 212.645, pari al 45,2%.

Il dato è la conseguenza dell'aumento del numero di sezioni scrutinate a Sassari e a Cagliari, le cui schede hanno permesso a Todde di recuperare lo svantaggio che nel pomeriggio aveva sfiorato il 4% e di iniziare "probabilmente" quella che "potrebbe" essere una cavalcata trionfale verso la vittoria.

Perché poterlo dire quando mancano ancora i risultati di 600 sezioni? Perché per la maggior parte le sezioni da scrutinare riguardano soprattutto Sassari e ancor di più Cagliari, dove in quest'ultima Todde ha un vantaggio addirittura di quasi il 10% su Truzzu. La circoscrizione di Cagliari è quella più numerosa, pertanto, se Todde continuerà a mantenere il margine di differenza di 10 punti che ha avuto fin dall'inizio dello scrutinio, è molto probabile che possa diventare la nuova presidente della regione.

E questo nonostante la presenza in lista di Renato Soru, supportato da Azione e +Europa, che sta viaggiando intorno all'8% e che molti voti le ha sicuramente rubato. 

Nel caso di vittoria di Todde, la lista Soru potrebbe essere comunque decisiva per creare una maggioranza in Consiglio regionale. Infatti, anche alle regionali della Sardegna il voto tra liste e candidato alla presidenza è disgiunto.

Nel caso Todde riuscisse a spuntarla, le conseguenze sulla maggioranza di governo potrebbero farsi sentire, anche pesantemente, perché Truzzu è stato imposto alla presidenza della regione da Giorgia Meloni, mentre la Lega pretendeva la ricandidatura di Solinas, che invece - dopo un primo no - ha accettato di fare un passo indietro. Salvini, che ultimamente è stato preso a sberle più volte dalla Meloni, potrà non far pesare nell'alleanza l'errore politico della premier?