Prima dell'Angelus odierno, il Papa ha commentato il passo del Vangelo di Matteo in cui è riportata la parabola dei lavoratori chiamati a giornata dal padrone della vigna. 

Mentre i lavoratori solo il popolo di Dio, il padrone della vigna rappresenta Dio, alla continua ricerca delle persone, perché non vuole che "nessuno sia escluso dal suo disegno d’amore".

Oggi, la Chiesa è chiamata a fare altrettanto, "con le sue comunità ad uscire dai vari tipi di confini che ci possono essere, per offrire a tutti la parola di salvezza che Gesù è venuto a portare. Si tratta di aprirsi ad orizzonti di vita che offrano speranza a quanti stazionano nelle periferie esistenziali e non hanno ancora sperimentato, o hanno smarrito, la forza e la luce dell’incontro con Cristo. La Chiesa - ha detto il Papa - deve essere come Dio: sempre in uscita; e quando la Chiesa non è in uscita, si ammala di tanti mali che abbiamo nella Chiesa. E perché queste malattie nella Chiesa? Perché non è in uscita. E’ vero che quando uno esce c’è il pericolo di un incidente. Ma è meglio una Chiesa incidentata, per uscire, per annunziare il Vangelo, che una Chiesa ammalata da chiusura. Dio esce sempre, perché è Padre, perché ama. La Chiesa deve fare lo stesso: sempre in uscita".


Francesco ha poi spiegato, il perché, come riporta il passo del Vangelo, il padrone della Vigna ricompensa i lavoratori allo stesso modo. 

"Come paga, Dio? Il padrone si accorda per «un denaro» con i primi operai assunti al mattino. A coloro che si aggiungono in seguito invece dice: «Quello che è giusto ve lo darò». Al termine della giornata, il padrone della vigna ordina di dare a tutti la stessa paga, cioè un denaro. Quelli che hanno lavorato fin dal mattino sono sdegnati e si lamentano contro il padrone, ma lui insiste: vuole dare il massimo della ricompensa a tutti, anche a quelli che sono arrivati per ultimi. Sempre Dio paga il massimo: non rimane a metà pagamento. Paga tutto. E qui si capisce che Gesù non sta parlando del lavoro e del giusto salario, che è un altro problema, ma del Regno di Dio e della bontà del Padre celeste che esce continuamente a invitare e paga il massimo a tutti".