Per i post-fascisti americani, le carovane di migranti dal Centro-America, oltre ad essere infiltrate da pericolosi elementi mediorientali, erano organizzate da correnti della sinistra radicale statunitense in combutta con socialisti latinoamericani... per invadere gli Stati Uniti. E naturalmente tutto questo era reso possibile grazie alla regia e ai soldi di George Soros.

In Europa, i post-fascisti locali, da Orban a Salvini e Meloni, indicavano in Soros il finanziatore e il regista di un supposto nuovo ordine mondiale che aveva alla base la sostituzione etnica degli europei bianchi e cristiani con i migranti neri e musulmani.

Dopo essere arrivati al governo, i post-fascisti hanno smesso di citare quella novella limitandosi ad accusare le navi umanitarie delle Ong come causa, in quanto fattore di attrazione, del traffico di barconi e barchini con cui i migranti, anche attraversando il Mediterraneo centrale, tentano di arrivare in Europa.

Dopo aver ostacolato la presenza di quelle navi nelle operazioni di soccorso, a seguito della strage avvenuta a Steccato di Cutro, i post-fascisti hanno pensato di dover aggiungere alla lista dei responsabili di quella tragedia e dell'arrivo dei migranti in Italia, gli aerei di Frontex, perché non segnalerebbe le imbarcazioni alle altre nazioni, limitandosi a farlo solo al Centro di coordinamento soccorsi dell'Italia.

Ma anche Frontex ha finito per non essere un nemico di sostanza.

Ecco allora il nuovo arrivo: gli scafisti. È da addebitare a loro, secondo Meloni & co., il motivo per cui i migranti arrivano via mare in Italia. Quindi, la premier di uno dei Paesi più sviluppati al mondo, ha detto che darà loro la caccia in tutto il globo terracqueo, senza però specificare quando e come. Ma anche gli scafisti, dopo che Meloni è venuta a sapere che non sono i veri trafficanti, ma quasi sempre dei migranti che non avendo i soldi per pagare il passaggio vengono messi al timone di una barca, ha deciso che bisognava trovare un ulteriore nuovo nemico per poter giustificare l'impressionant numero di arrivi che si registrano in Italia da quando lei è al governo.

Un dato imbarazzante, se si considera, che nella propaganda elettorale del post-fascismo si prometteva l'esatto contrario.

Ecco allora che ieri, a Palazzo Chigi, si riunisce la crema dell'intelligentia del post-fascismo, l'élite, un vero e proprio trust di cervelli: Giorgia Meloni, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto e in collegamento il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Oltre a loro i vertici dei Servizi segreti.

Dopo la riunione, nel pomeriggio, il ministro della Difesa Crosetto scrive una nota alle agenzie di stampa in cui dichiara:

"mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani".

Nessun dato, nessun grafico, nessuna immagine, nessuna indicazione specifica sui Paesi interessati... insomma niente di niente accompagna la nota di Crosetto che si basa sul fatto che Wagner controlli la Cirenaica, la regione orientale della Libia.

Traducendo la dichiarazione di Crosetto, noi siamo in guerra con la Russia che tramite i mercenari della Wagner, invece delle bombe, ci spara contro i migranti.

Yevgeny Prigozhin, fondatore e comandante in capo della Wagner, attualmente impegnata nella più importante battaglia nel Donetsk da quando è iniziata la guerra in Ucraina, sul canale Telegram del gruppo ha pubblicato un messaggio audio in cui ha detto che

"non siamo al corrente di ciò che sta accadendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un mucchio di altri problemi da affrontare",

per poi etichettare il ministro Crosetto definendolo 

"solo un coglione e un cazzaro".

Anche la premier Meloni, alla presentazione di un libro su Papa Francesco presso la sede di Civiltà Cattolica, ha dichiarato:

"Siamo stati accusati di cose raccapriccianti, ma ho la coscienza a posto. Più persone partono e si mettono nelle mani di cinici trafficanti, più c'è il rischio che qualcosa vada storto: non credo che questo possa mai essere il modo giusto, umano e responsabile di affrontare la vicenda. Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi solo chi ha i soldi per pagarli, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti".

Ma che cosa abbia fatto finora, a parte impedire alle ong i salvataggi in mare con le conseguenze che stiamo vedendo in questi giorni, e promettere ulteriori dispetti ai migranti restringendo la concessione dei permessi di soggiorno, la Meloni non lo ha detto.