La Catalogna ha finalmente un governo. Ed è un governo separatista. Ci sono voluti dei mesi (le elezioni si erano tenute il 27 settembre scorso) per formarlo e ci si è riusciti a poche dal termine ultimo, oltre il quale si sarebbe andati ad una nuova consultazione popolare. A presiederlo è Carles Puigdemont della CDC (Convergenza Democratica della Catalogna), lo stesso partito del suo predecessore, Artur Mas, che ha governato la regione per quaranta anni. E' stata una soluzione di compromesso, che ha portato ad una coalizione fra CDC e CUP (Candidatura Unita Popolare), formazione anticapitalista radicale, che per molto tempo si era rifiutata di venire a patti con chi aveva per anni imposto politiche di austerità. CDC occupa posizioni moderate, che potremmo equiparare ad un centro sinistra italiano dell'era Renzi, e va perfettamente d'accord con la classe imprenditoriale. Il collante che unisce le due forze politiche è la volontà di avere una Catalogna indipendente entro i prossimi 18 mesi. Nel frattempo, l'obiettivo è quello di creare istituzioni regionali indipendenti, che, una volta ottenuta l'indipendenza, subentreranno alle omologhe statali. Naturalmente, la strada è lunga e difficile, considerando, soprattutto, che la costituzione spagnola prevede la difesa dell'integrità del territorio del paese, anche con l'utilizzo delle forze armate. Vedremo carri armati nelle strade di Barcellona?