In fondo, è tutta una questione di credibilità. In fondo, tutto rimane legato al fatto, da parte degli italiani, di voler tenacemente credere che un determinato politico o un determinato partito stiano dicendo cose ragionevoli e giuste, che abbiano una logica conseguenza tra premesse e ricette proposte.

Ma la credibilità che l'elettore utilizza per giustificare e difendere le proprie convinzioni, difficilmente è ben riposta.

In questo modo, ad esempio, un Salvini in perfetto stile Berlusconi o Renzi giustifica su Radio 24, questa mattina, la crisi di Governo da lui innescata:

«C'era un governo fermo e litigioso: fermo sulla riforma fiscale, fermo sulla riforma della giustizia, fermo sulle infrastrutture, fermo sulle autonomie. È per questo che ne siamo usciti.

Abbiamo messo sette ministeri nelle mani del popolo italiano. Piuttosto che tirare a campare ci siamo messi in discussione... Sono settimane che assistiamo al mercato dei ministeri organizzato dal partito democratico».

Se un politico continua a dire una tale sequela di assurdità, basate su una verità distorta, è evidente che non teme di poterne pagare le conseguenze. Probabilmente, dice ciò che la gente vuole sentirsi dire oppure è convinto di poter far digerire ai propri elettori qualunque cosa.


Non è tanto diverso neppure il Movimento 5 Stelle che utilizza come scudo di una democrazia senza se e senza ma le ridicole votazioni sulla piattaforma Roussueau, dove la presunta volontà di qualche decina di migliaia di iscritti dovrebbe prevalere su quella dei rappresentanti di milioni di italiani eletti in Parlamento.

Un sistema così rigidamente democratico e così rigidamente rispettoso del dettato costituzionale, quello dei grillini, che si dimentica quanto è scritto nella stessa Costituzione che dice sì che "la sovranità appartiene al popolo", ma anche "che la esercita nelle forme e nei limiti" indicati dalla stessa Costituzione e non dalla piattaforma Rousseau!

Martedì, dalle 9 alle 18, gli iscritti al M5S (potranno partecipare gli iscritti da almeno sei mesi, "con documento certificato") saranno chiamati a votare sulla il seguente quesito:

"Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?"

Ad oggi nessuno conosce il programma del nuovo Governo e per questo nessuno lo ha commentato e spiegato. Nonostante ciò il MoVimento dichiara che "il programma di governo negoziato con il Partito Democratico sarà consultabile online a partire dall'inizio del voto".

Ma a rendere oltremodo ancor più ridicola questa pagliacciata è il fatto che ostinatamente i 5 Stelle pretendono di far credere che il voto su Rousseau sia una cosa seria.

Infatti, la piattaforma viene gestita da una associazione i cui membri appartengono ai vertici del M5S ed è un inutile affannarsi sul voler far credere che i risultati non siano manipolati o manipolabili in base alle esigenze del momento di ciò che i vertici dei 5 Stelle decidano essere strategicamente più conveniente per loro, dal punto di vista personale o politico.

"Le votazioni - dichiarano i 5 stelle - sono certificate da un notaio che ha accesso in tempo reale al monitoraggio del sistema di voto. Questo permette di verificare e certificare eventuali anomalie".

Ma esiste la possibilità che il notaio possa certificare che il risultato finale corrisponda realmente alla volontà della maggioranza di coloro che hanno espresso il voto? Questo non è dato di sapere o, perlomeno, non è stato spiegato.

Finora, la piattaforma Rousseau ha sempre certificato, vedi un po' il caso, quella che era la linea dettata dai vertici grillini. Stavolta, Grillo non sembra essere in grado di dettare la linea del MoVimento, causa gli interessi personali di un Di Maio che ormai vede in Conte un avversario politico e di altri nostalgici dell'alleanza con la Lega, perché da sempre fieramente leghisti, vedi l'esempio di Paragone.


Da ultimo è doveroso rammentare il Partito Democratico che, rispetto agli altri, è sicuramente il partito più coerente. Infatti, della mancanza di credibilità ha fatto la sua bandiera, basando la propria ragione fondante proprio sull'acchiappare i voti di chiunque. Il "ma-anchismo" veltroniano di un partito che si rivolge agli imprenditori, ma anche ai dipendenti, è stato poi sublimato dalla cinica mancanza di scrupoli del renzismo, il cui profeta, adesso, da fiero oppositore dei 5 Stelle ne è diventato il più tenace sostenitore, dopo aver capito che, per lui, la Lega avrebbe potuto essere un nemico più duro da sconfiggere.


Con queste premesse l'Italia è in attesa del proprio destino, alla mercé di gente che pensa prima di tutto al proprio futuro e ai propri interessi (pur dicendo l'esatto contrario), rischiando da una parte di diventare nuovamente fascista (o se si preferisce l'ipocrisia, sovranista) oppure di dilaniarsi in un governo che inevitabilmente finirà per prendersi a pesci in faccia nn appena qualcuno dei suoi protagonisti penserà che sia per lui più opportuno staccare la spina.

E tutto questo per una questione di mal riposta credibilità.