Il Medio Oriente è sull'orlo di una guerra su vasta scala, ha dichiarato ieri l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, parlando ai giornalisti dopo una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'attuale escalation del conflitto israelo-palestinese:
"La regione è sull'orlo di una guerra su vasta scala e di una catastrofe umanitaria senza precedenti.Vorrei esser chiaro: la responsabilità dell'imminente guerra in Medio Oriente ricade in larga misura sugli Stati Uniti.È Washington che incautamente ed egoisticamente ha bloccato il lavoro del Quartetto di mediatori internazionali per il Medio Oriente nel tentativo di monopolizzare il processo di pace e limitarlo all'imposizione di una pace economica tra Israele e gli altri paesi arabi, senza risolvere la questione palestinese. Abbiamo costantemente messo in guardia contro tale scelta, dicendo che un giorno si sarebbe ritorta contro, e così è stato.Per anni gli Stati Uniti hanno bloccato ogni reazione, ogni segnale da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ... sostenendo che la loro tranquilla diplomazia regionale fosse più efficace.Non dobbiamo ignorare che l'attuale esplosione di violenza avviene sullo sfondo di vere e proprie violazioni sistematiche delle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e dell'Assemblea Generale, compresa l'espansione illegale degli insediamenti, che viene regolarmente condannata dalla stragrande maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite.La Russia ha condannato senza infingimenti l'estrema brutalità, gli omicidi e l'orribile portata delle violenze. Qualsiasi omicidio e violenza contro civili pacifici, sia cittadini israeliani che palestinesi, è inammissibile".
Ma i russi non sono i cattivi? Quelli che nei film western di una volta portavano il cappello nero, in modo da poterli distinguere più facilmente nelle scazzottate e nei duelli, quando non sterminavano gli indiani, dagli altri cowboys, quelli buoni che invece avevano in testa il cappello bianco?
Evidentemente, il mondo si deve esser rovesciato, perché quanto detto dall'ambasciatore Nebenzya riassume perfettamente quello che è accaduto negli ultimi decenni in relazione alla questione palestinese, nella quale i "buoni" americani hanno permesso ad Israele di applicare, senza conseguenze, una politica di apartheid nei confronti del popolo palestinese, avendo pure la sfacciataggine di pensare che la questione palestinese finisse sotto il tappeto degli accordi (economici) di Abramo, cui anche l'Arabia avrebbe preso parte.
E come se non bastasse, ieri, Nebenzya ha presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza, in cui ha chiesto la fine dei bombardamenti da entrambe le parti, il rilascio con garanzie di sicurezza di tutti gli ostaggi e la condanna di ogni violenza e ostilità contro i civili e contro tutti gli atti di terrorismo.
E perché il mondo si è rovesciato? Perché gli Stati Uniti, in rappresentanza della democrazia e della salvaguardia dei diritti umani avrebbero dovuto dire e chiedere ciò che ha detto e chiesto la Russia. Invece, non solo in passato hanno fatto, sempre, l'esatto contrario di ciò che sarebbe stato giusto, ma in relazione all'attuale crisi hanno dato supporto militare a Israele, inviando allo Stato ebraico nuove armi, e, minacciosamente, hanno pure inviato una portaerei al largo delle coste israeliane.
Ottenendo che cosa? Il rischio che il conflitto si allarghi al Libano, con lo scambio di colpi di artiglieria tra Hezbollah e israeliani che si fa sempre più intenso di ora in ora (un giornalista della Reuters è stato ucciso, mentre il gruppo di cui faceva è stato volontariamente preso di mira dall'esercito israeliano) e la certezza che a Gaza venisse compiuto un massacro, con oltre 2.200 civili palestinesi finora assassinati, di cui almeno un quarto minori, anche neonati.
Una posizione veramente illuminata quella dell'amministrazione Biden, tanto che ha portato Hamas a ringraziare Putin:
"Hamas apprezza la posizione del presidente russo Vladimir Putin riguardo all'aggressione sionista in corso contro il nostro popolo e il fatto che non accetta il blocco della Striscia di Gaza, la sospensione degli aiuti umanitari e l'attacco ai civili disarmati. Affermiamo inoltre che accogliamo con favore la decisione della Russia che ha messo in atto sforzi instancabili per fermare la sistematica e barbara aggressione sionista contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza".
Riassumendo, i russi cercano la pace, mentre americani e israeliani (con l'indecente supporto dell'Europa) fanno di tutto e di più per dare il via ad un conflitto in tutto il Medio Oriente, cercando di coinvolgervi gli Hezbollah libanesi che, di conseguenza, potrebbero ottenere il sostegno dell'Iran che dallo scorso aprile ha riallacciato i rapporti con l'Arabia Saudita, tanto che il principe ereditario bin Salman nelle scorse ore ha parlato con il presidente Raisi, dopo aver sospeso qualsiasi trattativa con Israele sulla firma degli accordi di Abramo e si è rifiutato di condannare quanto fatto da Hamas, nonostante le pressioni di Washington.
Pertanto, le possibilità sono due: o gli Stati Uniti, qualunque siano i motivi strategico-politici, hanno deciso di dar vita ad un conflitto "anche" in Medio Oriente oppure le loro capacità diplomatiche, nonostante siano una superpotenza, si sono ridotte a zero. Difficile dire quale, delle due possibilità, sia la peggiore.